No, non è l'ennesimo capitolo di Star Wars. Stavolta si parla di realtà. Trump, e dunque il governo statunitense con lui, starebbe valutando la possibilità reale di dispiegare missili e armi laser nello spazio. In questo modo si andrebbe a rafforzare in modo netto lo scudo difensivo USA contro eventuali aggressori stranieri. Russia e Cina, insomma, sono avvertite.

Trump illustra la nuova strategia antimissile (nonostante Putin lo mise in guardia)

Come previsto, nella giornata di oggi il presidente degli Stati Uniti Donald Trump illustrerà la nuova strategia antimissile.

In teoria questo allestimento di armamenti (anche spaziali) sarebbe di natura puramente difensiva, in risposta dunque ad eventuali attacchi provenienti da Russia, Cina, Iran o Corea del nord.

Putin, però, appena qualche mese fa aveva messo in guardia tutti su simili comportamenti, profilando addirittura la possibilità di una guerra nucleare. A detta del presidente russo, infatti, armamenti "soltanto difensivi" non esistono, e tutto dipende dal come li si usa. In parole povere, un sistema missilistico può essere usato anche in maniera offensiva, e per queste ragioni aveva promesso che la Russia non sarebbe rimasta certo a guardare dinanzi a un potenziamento degli armamenti statunitensi.

Il presidente americano, in ogni caso, è atteso al Pentagono, dove sarà assieme al vicepresidente Mike Pence, al consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton, e a molti alti ufficiali della Difesa.

I nuovi armamenti statunitensi sono missili ipersonici e armi spaziali

Trump presenterà il documento che era stato richiesto addirittura nel 2017. In esso, secondo la Cnn, sono illustrati i nuovi progetti della difesa americana in termini di armi e missili. In particolare si affronterebbe la questione dei nuovi missili ipersonici e missili Cruise prodotti da Cina e Russia, tanto veloci da non essere intercettabili se lanciati.

L'idea sarebbe perciò quella di creare sensori speciali sul modello di quelli utilizzati nell'ambito spaziale.

Inoltre il Pentagono starebbe valutando seriamente la possibilità di studiare un dispiegamento (in pianta stabile) nello spazio di missili intercettori e armi laser. Questa è la prima analisi sulla difesa dopo quella del 2010 voluta da Barack Obama. Sarebbe stata attuata proprio per far fronte alle nuove minacce emerse negli ultimi anni.