Il settimanale L’Espresso, diretto da Marco Damilano, da qualche giorno è in edicola con, riportata in copertina, un’inchiesta esclusiva sui presunti finanziamenti milionari ricevuti dalla Lega di Matteo Salvini per mano degli uomini di Vladimir Putin. Sotto la lente di ingrandimento della rivista progressista ci sarebbe un incontro segreto avvenuto a Mosca nell’autunno scorso tra il leader della Lega e alcuni esponenti di spicco del governo russo. La contemporanea presenza di Salvini e Damilano negli studi di la7, in occasione della maratona Mentana dedicata al post elezioni in Sardegna, è parsa l’occasione giusta al barbuto giornalista per cercare di affondare il colpo contro il leader politico.
“Dove si trovava nella notte tra il 17 e il 18 ottobre 2018?”, chiede infatti Damilano a Salvini con un tono da interrogatorio. Il vicepremier lo liquida con poche battute, negando ovviamente gli addebiti. Ma L’Espresso decide di insistere nella sua tesi pubblicando, poche ore dopo, un pezzo dal titolo ‘Salvini in tv non smentisce l’incontro riservato a Mosca con esponenti del Cremlino’.
‘Interrogatorio’ di Damilano a Salvini durante la maratona Mentana
“Poco fa ha detto che non avete ricevuto rubli nelle casse della Lega, ma lei nella notte tra il 17 e il 18 ottobre del 2018 esclude di aver incontrato esponenti del governo russo mentre si trovava a Mosca?”, chiede Marco Damilano a Matteo Salvini di fronte ad un silente Enrico Mentana.
“Io ho incontrato tantissimi esponenti del governo russo - gli risponde convinto il leader leghista - adesso non mi ricordo se nella notte tra il 17 e il 18, ma ho incontrato tanti ministri, tanti sottosegretari, tanti imprenditori, ma lo faccio sempre quando vado all’estero”. Ma il direttore de L’Espresso non vuole mollare l’osso.
“Anche il vicepremier Dymitri Kozak che ha la delega all’Energia?”, lo incalza. “Guardi, non mi ricordo cosa ho fatto l’altro ieri, difficilmente mi ricordo cosa ho fatto il 17 ottobre”, prova a liquidarlo il ministro dell’Interno. “È strano perché lei è molto prodigo di dettagli sulla sua vita. Sappiamo cosa mangia, dove va in vacanza, cosa sta leggendo”, prosegue però con aria di sfida il giornalista di sinistra.
L’Espresso non si fida delle risposte di Matteo Salvini
“Che ieri sera io abbia mangiato dei broccoli lessati me lo ricordo - prova a tagliare corto Matteo Salvini - Cosa ho mangiato o chi ho incontrato il 17 ottobre o il 17 novembre mi è più difficile ricordarlo. Ma se avessi incontrato il ministro che ha la delega all’Energia, in Russia come lo faccio in tanti altri Paesi, lo riterrei assolutamente non solo legittimo ma doveroso”. A quel punto Marco Damilano gli fa notare che “non c’era nell’agenda ufficiale questo incontro”. Esclamazione che suscita l’ironia salviniana: “Accidenti, la prossima volta che farò un viaggio manderò a L’Espresso tutti gli incontri che farò così evitate di fare queste copertine.
Io querele non le faccio, qualcun altro le farà”. Poi, il direttore de L’Espresso gli chiede un giudizio su Gianluca Savoini, suo ex portavoce e presunto uomo di raccordo con Mosca. “Una persona che conosco da 20 anni - spiega allora Salvini - Però veramente vi dico che se volete fare attacchi politici, io adoro le inchieste giornalistiche, ma se andate cercando soldi in Russia, in Lussemburgo, in Svizzera, in GB o alle Kayman, andrete avanti a cercarli per anni perché non ci sono. E anche le procure che li cercano andranno avanti per anni. Ma ognuno impiega il suo tempo come preferisce”. Versione a cui, naturalmente, L’Espresso non crede, visto che decide di pubblicare il video dello scontro su La7, accompagnato da un articolo che conferma i sospetti sui finanziamenti illeciti.