Potrebbe causare grosse polemiche politiche il reportage annunciato dal settimanale L'Espresso nelle scorse ore, che nel numero in uscita domenica 24 febbraio, pubblicherà un'inchiesta esclusiva riguardo a una presunta trattativa segreta che legherebbe la Russia di Putin alla Lega di Matteo Salvini, non solo sul piano politico ma anche su quello finanziario.

Nel pomeriggio di questo giovedì è infatti stata resa nota la copertina del nuovo numero de L'Espresso che titola: "3 milioni per Salvini" e nel sottotitolo scrive: "L'incontro segreto del ministro a Mosca.

E la trattativa fra gli uomini di Putin e i suoi per finanziare la Lega. Obiettivo: far vincere i sovranisti alle elezioni europee". Un'inchiesta giornalistica che rischia di far discutere molto nei prossimi giorni e su cui il direttore del noto settimanale ha fornito importanti dettagli nelle scorse ore.

Il direttore de L'Espresso: 'L'ex portavoce di Salvini ha incontrato emissari russi parlando di soldi e gasolio'

A spiegare pubblicamente il contenuto dell'inchiesta è stato il noto giornalista Marco Damilano, che appunto è il direttore de L'Espresso, il quale è stato ospite della trasmissione di La7 "Otto e mezzo" di Lilli Gruber proprio questo 21 febbraio.

Nell'occasione Damilano ha spiegato: "Salvini ha fatto una visita in Russia il 17 ottobre, invitato dalla Confindustria russa e fa un convegno.

La sua agenda ufficiale finisce lì. Alcune testate in quelle settimane hanno raccontato che c'è un buco di 12 ore. I nostri reporter Giovanni Tizian e Stefano Vergine, che da molti mesi seguono i finanziamenti della Lega, e su questo hanno scritto un libro edito da Laterza ("Il libro nero della Lega") erano lì e sono stati in grado di ricostruire cosa è successo in quelle ore.

Alcune fonti dicono che Salvini ha incontrato il vice-premier russo che ha la delega all'energia. Mentre la mattina dopo i due cronisti sono stati testimoni oculari di un incontro all'Hotel Metropole fra lo sherpa di Salvini, ovvero Gianluca Savoini, ex portavoce personale del leader leghista e presidente dell'associazione Lombardia-Russia e alcuni emissari russi.

Si sarebbe parlato esplicitamente, e si sarebbe intavolata una trattativa, sulla cessione di ingenti quote di gasolio, in cambio di un versamento di soldi. In questa conversazione si dice chiaramente che sarebbero serviti a finanziare la campagna elettorale per le Europee".

Marco Damilano poi precisa: "Noi non sappiamo se la trattativa sia finita o se sia andata a buon fine, perché questo non appartiene al nostro mestiere. Noi per lavoro cerchiamo verità. Ma quello che abbiamo già messo insieme è inquietante, Salvini ha il dovere di trasparenza, deve dire cosa ha fatto quella notte a Mosca e se Savoini parlava a nome della Lega e di Salvini oppure se lo faceva a titolo personale".

Vedremo nei prossimi giorni se ci saranno sviluppi sulla vicenda e come reagirà il vice-premier Matteo Salvini a questa inchiesta.