Il premier italiano Giuseppe Conte si è recato a Strasburgo il 12 febbraio per tenere un discorso sul futuro dell'Europa. In seguito al suo intervento, è stata data la parola agli eurodeputati che hanno approfittato della presenza del presidente del Consiglio per criticare le posizioni del governo italiano negli ultimi mesi. Tra i vari interventi, quello del capogruppo dei liberali di Alde Guy Verhofstadt è apparso molto severo, tanto che egli è arrivato a etichettare Giuseppe Conte come un "burattino di Di Maio e Salvini".

Verhofstadt: 'Sono innamorato dell'Italia'

Verhofstadt ha iniziato il suo discorso, tenuto in italiano, elogiando il bel paese, e ricordandone la grandezza della cultura. Il capogruppo liberale ha anche ricordato uomini come Goethe e Montaigne che hanno visitato il nostro Paese, una vera culla della civiltà. Ed è proprio sulla scia di queste emozioni che Verhofstadt ha affermato "Ad oggi mi fa male vedere la degenerazione Politica dell'Italia".

Da fondatore a fanalino di coda dell'Europa

Certo la degenerazione non è iniziata da poco, secondo Verhofstadt, ma da almeno vent'anni. L'Italia si è trasformata in poco tempo da Paese fondatore dell'Unione Europea a "fanalino di coda". Poi il capogruppo dei liberali punta il dito contro l'esecutivo italiano, affermando che la situazione sta peggiorando sempre di più sotto il governo di Conte, anche se i veri capi vengono individuati nei ministri Salvini e Di Maio.

Verhofstadt: 'Il governo non ha una strategia di crescita'

Il capogruppo di Alde ha criticato fortemente anche le decisioni del governo italiano in materia di immigrazione e di politica economica. Per quanto riguarda il primo punto, ha definito "assurdo" il comportamento del ministro dell'Interno Salvini, intento solo a chiudere porti senza auspicare alla creazione di una guardia costiera europea.

Per quanto concerne il secondo punto, Verhofstadt ha affermato che il governo Conte è responsabile della stagnazione dell'economia italiana: non esiste una strategia di crescita, ma solo una tattica per farsi rieleggere. Durissime le parole rivolte anche al vicepresidente del Consiglio Di Maio, colpevole secondo Verhofstadt di aver dato il suo appoggio alla rivolta dei gilets jaunes.

Infine l'affondo finale del liberale rivolto al premier Conte: "Per quanto tempo sarà ancora il burattino di Di Maio e Salvini?".

L'intervento di Verhofstadt si conclude come è iniziato, con un ricordo delle grandi personalità italiane che hanno dato un decisivo contributo all'evoluzione dell'Europa: Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano, Emma Bonino. Sono questi i politici a cui ci si deve ispirare.

Ovviamente non sono mancate le reazioni a questo durissimo intervento, come da parte di molti esponenti del M5S che hanno esortato Verhofstadt a ritirare le accuse.