Le pesantissime offese rivolte dal politico liberale belga Guy Verhofstadt al presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte, ieri a Strasburgo, hanno lasciato il segno. Definire infatti il capo del governo di un Paese come l’Italia un “burattino nelle mani di Salvini e Di Maio”, i suoi vicepremier leader di Lega e M5S, è stata una cosa finora inaudita nelle aule parlamentari europee. E non è bastata nemmeno l’immediata replica di Conte, che lo ha a sua volta accusato di essere un “servo delle lobby” a placare gli animi degli italiani, soprattutto dei simpatizzanti pentastellati.
Proprio il gruppo parlamentare M5S in Europa ha voluto far sentire la sua vicinanza a Conte parlando di Verhofstadt come di un uomo “a libro paga di multinazionali e comitati di affari”. Anche Alessandra mussolini, la nipote del Duce, attualmente parlamentare europea nelle file del Partito Popolare, ha voluto però spezzare una lancia per l’italianità definendo “processo volgare” quello messo in piedi a Strasburgo, dove sul banco degli imputati dovrebbe salire invece il presidente francese Emmanuel Macron.
Il M5S accusa Guy Verhofstadt: ‘A libro paga di multinazionali e comitati di affari’
Anche se Guy Verhofstadt - parlamentare europeo e presidente del Gruppo dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa - ha pronunciato in italiano il suo discorso nella sede del parlamento di Strasburgo, ciò non lo esime dalla responsabilità di aver espresso dei giudizi inaccettabili e offensivi nei confronti del premier italiano Giuseppe Conte.
Dargli del “burattino”, dopo aver sparato a zero contro tutto il governo gialloverde, risulta infatti essere una specie di ‘dichiarazione di guerra’ dei burocrati europei nei confronti del governo sovranista italiano che non si piega ai diktat liberisti di Bruxelles. Già la dura replica di Conte basterebbe a rimettere al suo posto il lombrosianamente antipatico politico belga.
Ma a rafforzare la risposta tricolore alle sue accuse ci hanno pensato i rappresentanti del M5S in Europa. “Non basta saper parlare in italiano per essere amici del popolo italiano”, si legge sulla pagina Facebook di ‘Movimento 5 Stelle Europa’. L’intervento di Verhofstadt viene considerato “offensivo e privo di contenuti”.
Comunque sia, i pentastellati non accettano “nessuna lezione” da una persona “a libro paga di multinazionali e comitati di affari” (viene citato come prova uno studio commissionato da tre ong europee ndr). Anzi, lui stesso “ha dichiarato di far parte di sette fra Comitati e consigli di amministrazione”. Insomma, secondo il M5S il burattino sarebbe proprio Guy Verhofstadt, il quale farebbe meglio a chiedere scusa agli italiani.
Alessandra Mussolini difende Giuseppe Conte: ‘Processo volgare’
M5S escluso, al momento sono poche le voci del mondo politico italiano che si sono levate a difesa del nostro capo del governo. In attesa delle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ci pensa però Alessandra Mussolini a schierarsi ‘romanamente’ al fianco di Giuseppe Conte.
“È la prima volta che in un’aula di parlamento c’è stato un processo volgare, smodato, contro un premier”, ricorda la nipote del Duce. Solo che si dà il caso che il premier in questione sia italiano, per questo la Mussolini ha urlato nell’aula di Strasburgo che al posto di Conte si sarebbe dovuto ‘processare’ il presidente francese Macron per i disastri combinati dal suo Paese in Libia. Insomma, conclude la Mussolini, tedeschi, francesi e belgi che gettano odio sarebbero solo invidiosi.