La proposta di aumentare gli stipendi dei parlamentari e di reintrodurre il finanziamento pubblico ai partiti formulata dal neo eletto tesoriere del Pd, Luigi Zanda, sta creando un putiferio all’interno del Nazareno e della sinistra ingenerale. L’ufficio stampa Dem fa sapere attraverso una nota ufficiale che non esiste alcuna proposta del partito in materia, dissociandosi al contempo da “iniziative di singoli parlamentari”, anche se non cita direttamente il nome dell’ex segretario di Francesco Cossiga nella Dc della Prima Repubblica. Più diretto, invece, si dimostra il filosofo Massimo Cacciari, da sempre orbitante intorno all’universo della sinistra italiana.
Per Cacciari l’unico sostantivo che si può usare per inquadrare l’estemporanea iniziativa di Zanda è quello di “follia”.
L’intervista di Cacciari al Fatto Quotidiano: ‘Il Pd non può permettersi di mettersi a discutere di temi assurdi’
Raggiunto dal Fatto Quotidiano, il giornale diretto da Marco Travaglio, il professor Massimo Cacciari dimostra inizialmente di non essere nemmeno a conoscenza della proposta di legge avanzata dal tesoriere del Pd Luigi Zanda. Una volta messo al corrente che Zanda, ancor prima di essere nominato successore del renziano Bonifazi, ha presentato un ddl che si ripropone di aumentare gli stipendi dei politici italiani a livello di quelli europei e di reintrodurre una forma di finanziamento pubblico ai partiti, Cacciari ha una reazione immediata e telegrafica.
“Una follia, non ho altro da aggiungere”, sbotta. Ma il cronista riesce a cavare fuori dalla sua bocca qualche altro giudizio. Il filosofo veneziano motiva allora la sua risposta con il fatto che una forza politica come il Pd, che dovrebbe impegnarsi nel fare opposizione al governo gialloverde, non può certo permettersi di mettersi a “discutere di temi assurdi” come quello degli stipendi dei parlamentari.
‘L’iniziativa di Zanda è una inutile idiozia’
Per Massimo Cacciari, infatti, i temi sollevati da Luigi Zanda fanno parte proprio di quegli argomenti che “fanno infuriare i cittadini” e che sono considerati praticamente “clandestini” nelle aule parlamentari dominate da M5S e Lega. Insomma, ironizza Cacciari, Zanda ha scritto il “manuale di come farsi male da soli”.
A questo punto, però, oltre all’iniziale “follia”, il professore non si contiene e aggiunge la qualifica di “inutile idiozia” all’iniziativa politica dell’ex fedelissimo del picconatore Cossiga. Per non parlare poi del ripristino del finanziamento pubblico ai partiti sostenuto da Zanda. Oltre a rivelarsi anch’esso una “follia, sintomo di un cervello in difficoltà” spinge a chiedersi perché il vecchio uomo politico abbia deciso di cimentarsi in “imprese impossibili”. Il risultato è stato solo quello di “danneggiare l’immagine del Pd”.