Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini starebbe traccheggiando sulla decisione di concedere la cittadinanza italiana per merito a Rami Shehata, uno dei piccoli eroi del bus di San Donato Milanese, perché forse il padre avrebbe avuto in passato problemi con la giustizia italiana. Sarebbe questo, secondo massimo giletti, il vero motivo per cui il governo è ancora indeciso se procedere su questa strada. Il noto conduttore televisivo ha sparato la sua bomba in diretta, durante l’ultima puntata di Non è l’Arena, andata in onda su La7 domenica 24 marzo scorso.

Presente in studio la senatrice leghista Lucia Borgonzoni, colta anche lei di sorpresa dallo scoop di Giletti. Secondo quanto riporta però l’agenzia giornalistica Agi questa mattina, ad essere pregiudicato sarebbe un generico “parente” di Rami, non meglio specificato.

La bomba di Massimo Giletti a Non è l’Arena

Tra gli innumerevoli ospiti che domenica scorsa hanno fatto la spola negli studi di Non è l’Arena, c’erano anche il parlamentare di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni e la pasionaria leghista Lucia Borgonzoni. La senatrice del Carroccio era stata invitata da Massimo Giletti per discutere del caso della tentata strage sul bus a San Donato Milanese e della possibile concessione della cittadinanza italiana ai due ragazzini nati in Italia, ma di origini africane, che hanno dato l’allarme alle forze dell’ordine.

“Se non c’è stata una strage e siamo qua a raccontare quanto accaduto è perché ci sono stati una serie di eventi che si sono incastrati l’uno con l’altro e che hanno fatto andare tutto benissimo - dichiara la Borgonzoni - Ora però si riapre una discussione che non è nuova, quella sullo Ius soli. Ne abbiamo parlato negli anni tante volte, non c’è nel contratto di governo e sicuramente Rami dovrebbe chiedere prima di tutto al padre perché non ha chiesto la cittadinanza finora, perché è in Italia dal 1996.

Cioè da 23 anni il padre di questo bambino risiede e lavora in Italia, per cui avrebbe potuto benissimo chiederla e il bambino avrebbe avuto oggi la cittadinanza, quindi la famiglia non l’aveva voluta fino a oggi”. A dare una risposta ai dubbi della leghista ci pensa però subito il conduttore. “Ho delle indiscrezioni mie personali, fonti mie personali - spara la sua bomba - mi hanno detto che forse ci sono dei precedenti penali del padre.

A lei risulta o no?”. La donna allora appare sorpresa: “Non lo so, ma questo sicuramente può influire sul conferimento della cittadinanza”.

Le dichiarazioni di Matteo Salvini

Sull’argomento ‘cittadinanza italiana a Rami’ è poi tornato ieri per l’ennesima volta Matteo Salvini. “Purtroppo a stasera non ci sono gli elementi per concedere la cittadinanza a Rami - ha dichiarato a margine della presentazione del nuovo libro del giornalista Mario Giordano - quando si tratta di cittadinanze non ci deve essere nessuna ombra e nessun dubbio e, purtroppo, al momento ombre e dubbi ci sono. Se qualcuno la cittadinanza non l’ha chiesta e non l'ha ottenuta dopo 20 anni, fatevi una domanda e datevi una risposta sul perché”.

Il riferimento del leader del Carroccio è proprio al fatto che sarebbe emerso che un “parente” di Rami avrebbe precedenti penali nel nostro Paese. Niente cittadinanza italiana al 13enne per ora, dunque, visto che questa si estenderebbe automaticamente agli altri membri della sua famiglia.