Matteo Renzi aveva garantito a Nicola Zingaretti, nel giorno della sua proclamazione a neo segretario del Partito Democratico, che non avrebbe subito colpi di "fuoco amico" da parte sua. L'ex Presidente del Consiglio al momento sta mantenendo la parola, ma non si può dire lo stesso per alcuni membri eccellenti di quella che si può definire la sua 'corrente'. A poco più di una settimana dall'inizio del suo mandato, il nuovo leader del Partito Democratico si è trovato di fronte alla settima sconfitta elettorale consecutiva del suo partito e della coalizione di centrosinistra.

A scrutinio oramai terminato, anche in Basilicata vince il centrodestra, trainato da un clamoroso risultato della Lega di Matteo Salvini che ottiene quasi il 20% dei consensi.

Una sconfitta preannunciata nonostante la Basilicata fosse fino a ieri una 'roccaforte rossa'

Vito Bardi è il nuovo Presidente della Regione con il 42,2% dei voti ottenuti dal centrodestra. Al secondo posto, con un netto distacco, è arrivato il centrosinistra che ha raccolto il 33,3% dei voti suddivisi tra sette liste. Terzo il Moviimento 5 Stelle con il 20,3% dei voti seguito dal candidato di sinistra 'Basilicata Possibile' con il 4,4%.

Il risultato che balza agli occhi degli osservatori è però il misero 9% scarso ottenuto dalla lista che avrebbe dovuto rappresentare il Partito Democratico.

Nonostante la debacle, così come avvenuto recentemente a seguito dei secondi posti ottenuti alle regionali in Abruzzo e Sardegna, i dirigenti di vertice del Partito Democratico hanno commentato con relativo ottimismo i risultati ottenuti.

Ai commenti dei dirigenti hanno risposto ironicamente Anna Ascani e Luciano Nobili

Se Carlo Trerotola ammette che si sarebbe aspettato dalle urne "un dato migliore", il coordinatore della comunicazione del Pd, Marco Miccoli, analizza il voto dichiarandolo positivo.

Secondo lui vi sarebbe, testuale, "una ripresa evidente di un centrosinistra largo, plurale ed inclusivo".

A queste parole ottimistiche del dirigente voluto da Nicola Zingaretti rispondono ironicamente Anna Ascani e Luciano Nobili, due pesi massimi della corrente renziana del Pd. Consci che il loro partito abbia preso l'ennesima batosta elettorale, usano l'ironia per controbattere ai commenti 'ufficiali' con due tweet velenosissimi.

La giovane deputata fa un paragone con Toto Cutugno, l'eterno secondo del festival di Sanremo scrivendo che "alla sesta volta persino lui abbia smesso di esultare per il secondo posto".

Ancora più duro il commento del suo collega che polemizza apertamente contro tutti i compagni di partito che in passato attaccarono Matteo Renzi. "Da quando si è dimesso - questo il tweet di Nobili - abbiamo perso Friuli, Molise, Abruzzo, Sardegna, Basilicata, Trento e Bolzano.".