C’è parecchia tensione intorno all’intervista che Fabio Fazio ha realizzato in settimana al Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker e che è stata trasmessa domenica sera a “Che tempo che fa” il programma di punta condotto dal presentatore savonese. Mantenendo vivo il filo conduttore che Fazio ha inaugurato alcune settimane fa con l’intervista al Presidente più giovane della storia francese, Emmanuel Macron (39 anni), prosegue su una linea editoriale che non piace per alla maggioranza di governo.

Juncker: 'Non c’è Europa senza Italia ma le opere vanno fatte'

Juncker, uno degli economisti più significativi di questi ultimi venti anni è stato molto chiaro nell’esaltare il ruolo dell’Italia all’interno dell’Unione Europea: “È evidente che non c’è Europa senza Italia, l’Italia rappresenta troppo in termini storici e culturali per l’Unione Europea e non si può nemmeno prendere in considerazione il fatto che il vostro paese possa lasciare l’Unione….” ma anche invitato i legislatori italiani a una riflessione più attenta su ciò che va fatto: “Non è un momento facile per nessuno dal punto di vista economico e produttivo ma le valutazioni di oggi ci portano a pensare che la crescita dell’Italia sarà non superiore allo 0,2% e dunque praticamente una crescita zero.

Il che significa che la preoccupazione è legittima perché i problemi che già esistono continueranno a crescere. L’Italia è in evidente ritardo rispetto a quello che è stato lo sviluppo di altri paesi europei anche molto più piccoli (il riferimento è l’Olanda n.d.r.) da almeno una ventina di anni a questa parte. Però sostenere quello che ha detto il Fondo Monetario Internazionale, e cioè che i problemi dell’Italia rappresentano un rischio a livello globale, mi sembra francamente esagerato”.

Le accuse a Fazio, europeista e populista con i soldi pubblici

Sulle grandi opere Juncker è stato categorico: “La Tav non è un’opera che serve solo all’Italia e alla Francia ma è necessaria per tutto l’equilibrio europeo, e dunque va fatta. Non dimentichiamo che l’Unione Europea ha investito quasi 900 milioni di Euro sulla Torino-Lione.

Sono soldi che l’Unione ha già predisposto e in parte erogato: il mio parere personale, definiamolo un auspicio, è che la linea si faccia nei tempi e nei modi previsti. Ci sono motivazioni di carattere economico, industriale, ambientale e logistico perché quest’opera sia realizzata. Ne vale la pena…” L’intervista di Fazio è stata condotta con toni piuttosto morbidi e concilianti da parte del conduttore, così com’è da sempre sua abitudine. Poche occasioni di ironia in un clima sicuramente disteso e molto conviviale. Forse anche troppo: tant’è che immediata è stata la reazione di alcuni esponenti della maggioranza che hanno accusato Fabio Fazio di ‘sudditanza’ nei confronti di Juncker così come di Macron.

La Lega ha subito annunciato un’interpellanza per capire se il ruolo del conduttore sia compatibile con quello del suo status di ‘dipendente pubblico’. Non è un mistero che Fazio sia il conduttore in questo momento più pagato in Rai, un compenso che è superiore ai tre milioni di euro. Il ministro degli interni Matteo Salvini è furibondo con Fazio: “Nessuno lo accuserà mai di essere solidale con le posizioni governo, invita solo i suoi amici dell’intellighenzia di sinistra e intervista persone con posizioni diametralmente opposte a quelle di chi sta governando e che gli garantisce nonostante tutto un sontuoso stipendio, a spese dei contribuenti italiani utilizzando il servizio pubblico di Stato”.

Salvini ha poi ricordato che per il momento più visto di “Che Tempo che fa” della settimana scorsa, quello dell’abbraccio tra Adam e Ramy, i due ragazzini in attesa di cittadinanza italiana che hanno salvato decine di propri coetanei dall’attentato all’autobus di alcuni giorni fa da parte di un autista senegalese con posizioni estremiste, e i Carabinieri, la Rai sia stata utilizzata per fare spettacolo e audience sfruttando due adolescenti. “Io in conferenza stampa non li ho portati, la visibilità la lascio a chi ha bisogno di fare ascolti: preferisco fare i fatti….” Ha detto il ministro dell’Interno annunciando di aver avviato la pratica per riconoscere lo status di italiani ai due ragazzi. Che Tempo Che Fa viaggia intorno ai tre milioni di telespettatori e a uno share del 15%.