Alla fine il tanto discusso scontro televisivo tra Lilli Gruber e Matteo Salvini è andato in onda. Il leader della Lega nei giorni scorsi aveva dichiarato di non avere alcuna voglia di farsi ospitare negli studi di Otto e mezzo, vista l’antipatia che notoriamente prova per la conduttrice. La Gruber, dal canto suo, lo aveva invitato a non presentarsi se aveva dei problemi. Fatto sta che il battibecco a distanza si è dimostrato un formidabile spot pubblicitario per la trasmissione di La7. Il faccia a faccia tra i due acerrimi rivali, alla presenza del giornalista dell’Huffington Post Alessandro De Angelis, non ha certo deluso le aspettative di chi sperava in uno scontro senza esclusione di colpi.

Matteo Salvini a Otto e Mezzo: ‘Non accetto processi’

Nella puntata di Otto e Mezzo andata in onda mercoledì 8 maggio, Matteo Salvini è stato sottoposto ad un fuoco di fila di domande da parte di lilli gruber e Alessandro De Angelis. Non sono mancati momenti di forte tensione anche se, in apertura di trasmissione, alla battuta della Gruber che si aspettava “un mazzo di fiori e delle scuse” dopo le parole di Salvini, il leader della Lega ha risposto sorridendo di volerle “un sacco di bene”. Tra i temi più caldi ci sono quelli del presunto ritorno del fascismo e del libro pubblicato dal ministro con la casa editrice vicina a Casapound. “Sono antifascista, sono anticomunista e contro ogni estremismo - è costretto a precisare a più riprese Salvini - Ma non accetto questi processi per cui la cultura la fai se sei a sinistra, questa presunta superiorità culturale della sinistra che non esiste, puoi fare cultura se sei di sinistra, puoi stampare un libro con una casa editrice di sinistra, puoi far teatro, puoi far musica se sei di sinistra”.

Lilli Gruber: ‘Non faccio campagna elettorale’

“Ma lei se lo immagina un Ministro dell’Interno in Germania, che è un Paese serio - lo riprende allora De Angelis - che pubblica un libro con uno che è un nostalgico e che fa apologia di nazismo? In Germania ci sarebbe l’indignazione collettiva e il ministro in questione probabilmente proverebbe un minimo di imbarazzo”.

Ma Matteo Salvini prosegue dritto come un treno. “Fino a che voi fate battaglia contro la Lega parlando di fascismo, razzismo e nazismo - afferma sicuro di sé - noi governiamo per 30 anni. Voi stasera state facendo campagna elettorale”. Una accusa, quella di condurre una campagna elettorale in favore, ovviamente, della sinistra, che manda su tutte le furie Lilli Gruber.

Non diciamo sciocchezze che questa è una trasmissione seria - si infuria Lilli ‘la rossa’ - è lei che non è andato alle manifestazioni del 25 aprile perché era un derby tra fascisti e comunisti. Lei l’ha detto e non io, e lei è Ministro dell’Interno. Non mi sposti il discorso su un altro tema dicendo che quel giorno era a Corleone per combattere la mafia”. La replica di Salvini è ironica ma pungente: “È una trasmissione seria ma leggermente sbilanciata a sinistra, ci sta”.