Le nuove inchieste giudiziarie per tangenti e corruzione, che hanno coinvolto politici di Forza Italia e Pd, rispettivamente in Lombardia e Calabria, hanno letteralmente messo le ali ai piedi al M5S. Simbolo della nuova ‘Tangentopoli’, anche se non si parla certo di un nuovo Mario Chiesa, potrebbe diventare suo mal grado Pietro Tatarella, consigliere comunale berlusconiano a Milano e candidato, almeno fino a ieri, alla conquista di uno scranno al parlamento europeo alle elezioni del 26 maggio prossimo. Tatarella è stato arrestato insieme ad altre 43 persone (compreso il compagno di partito Fabio Altitonante) dopo un’inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia nelle province di Milano e di Varese.

Indagato anche il governatore lombardo Attilio Fontana. Scandalo che i pentastellati non hanno perso tempo a piegare in proprio favore, condividendo su Facebbok il video (guarda qui sotto) della trasmissione di Rai 3, Agorà, in cui viene annunciata in diretta l’assenza di Tatarella causa arresto. Video divenuto immediatamente virale.

Il video di Agorà in cui si annuncia l’assenza causa arresto di Pietro Tatarella

“Abbiamo aperto la puntata con la notizia degli arresti di questi consiglieri comunali di forza italia. Uno di loro era candidato, doveva essere nostro ospite”. Così la conduttrice di Agorà, Serena Bortone, comunica al pubblico a casa e agli ospiti in studio (tra i quali erano presenti Corradino Mineo, candidato per La Sinistra, e la deputata M5S Vittoria Baldino) l’assenza forzata di Pietro Tatarella, il consigliere comunale milanese di Forza Italia, appena arrestato per presunta corruzione.

Impossibile dunque garantire la “par condicio”, aggiunge poi una imbarazzata Bortone, causa manette. Una situazione kafkiana va dunque in scena in diretta sugli schermi di Rai 3. Si tratta forse del primo caso di ‘arresto in diretta’, in cui un politico ospite di una trasmissione tv non si presenta perché si trova in carcere.

Un bel record per Tatarella.

Il commento di Vittoria Baldino (M5S): ‘Noi siamo dalla parte giusta della storia’

L’ondata di arresti che ha colpito Forza Italia in Lombardia, coinvolto per ora marginalmente il governatore leghista Attilio Fontana, e falcidiato nuovamente la classe dirigente del Pd in Calabria (indagato anche il governatore Mario Oliverio), senza trascurare però i berlusconiani (indagato il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto), rappresenta certamente un assist formidabile per il M5S.

E, infatti, la deputata pentastellata Vittoria Baldino, che si trovava casualmente ospite negli studi di Agorà, coglie la palla al balza per lanciare un duro attacco ai ‘vecchi’ partiti e un appello alla Lega sul caso Siri. “So che ci doveva essere una persona che non è potuta essere qui per altre ragioni, si trova in carcere in questo momento”, chiosa la Baldino non senza una punta di soddisfatta ironia, aggiungendo di essersi convinta “ancora di più che noi del M5S siamo dalla parte giusta della storia e tutte queste cose lo dimostrano”. Per questo motivo la Baldino, a nome del Movimento, chiede a Salvini “di venire con noi, di non stare dall’altra parte perché i cittadini ci hanno chiesto un cambiamento, un cambiamento reale però, non a parole. E se noi votiamo l’anticorruzione in parlamento non possiamo consentire che un Sottosegretario indagato per corruzione e per atti così gravi (Armando Siri ndr) continui a sedere su quella sedia”.