Alexander Dugin è un noto e spesso discusso pensatore di origine russa, considerato a volte come un 'novello Rasputin' e come un influente intellettuale presumibilmente vicino alla cerchia del presidente Vladimir Putin. Proprio in questi giorni lo stesso pensatore era in tour in Italia e ciò ha causato diverse polemiche ed annullamenti di alcune sue tappe, sia a Messina che a Reggio Calabria. Il fatto è che secondo i suoi critici Dugin diffonderebbe idee di estrema destra e neofasciste mentre, secondo lo stesso pensatore e i suoi sostenitori, egli proporrebbe un'innovativa agenda Politica che va oltre i 'dogmi novecenteschi' (fascismo, comunismo e liberalismo) e che sarebbe riassunta nella tesi della 'quarta teoria politica'.

Le frasi di Dugin sull'Italia

Durante il suo soggiorno nel Belpaese, lo stesso Alexander Dugin è stato intervistato dal giornalista Francesco Palmieri per 'AGI'. Durante tale intervista, ha sostenuto che l'Italia sarebbe una sorta di laboratorio per i cambiamenti politici e geopolitici in atto in Europa e a livello mondiale. Più specificatamente, secondo il pensatore neo-eurasiatista il governo giallo-verde sarebbe un primo passo verso il 'populismo integrale' e rappresenterebbe un'avanguardia nell'ambito dell'Unione Europea.

Oltre a ciò, Dugin ha affermato che proprio dall'Italia starebbe nascendo una rivoluzione che potrebbe mettere fine a quello che lui definisce una sorta di globalismo di matrice 'atlantista' e portare il mondo verso un modello multipolare.

Dugin e Bannon, i due opposti ideologi dell'antiglobalismo tradizionalista e conservatore

Da diverso tempo alcuni opinionisti e analisti sostengono che vi siano delle somiglianze tra il pensiero e l'attitudine di Dugin e quella dello statunitense Steve Bannon, il politologo ed ex direttore di 'Breitbart News' noto anche e soprattutto per essere stato capo stratega del governo di Donald Trump.

Chi è Dugin

Come già ricordato, Dugin è il fondatore della corrente ideologica nota come 'neo-eurasiatismo'. Tale ideale si basa sul drastico rifiuto della modernità e della post-modernità occidentale.

Secondo diversi analisti ed opinionisti la sua teoria sarebbe una sorta di 'neofascismo russo' del XXI secolo e lo stesso pensatore neoeurasiatista ha parlato alcune volte della necessità di costruire un nuovo tipo di 'vero fascismo'.

Molte sono infatti le critiche piovute su Dugin dalle associazioni di sinistra. Il teorico russo è stato più volte accusato di 'filonazismo' e 'antisemitismo'. In una nota della Fiap rilasciata nel 2019 in seguito ad un evento - poi annullato - che lo avrebbe visto protagonista all'università di Messina, si legge: "Un personaggio inquietante che teorizza il cosiddetto neo-eurasiatismo, vale a dire la costruzione di un blocco politico e strategico imperniato sulla Russia in aperta antitesi ai valori dell’Occidente democratico e liberale - continua la nota - Nemico dichiarato di Israele, si nasconde dietro quell’antisionismo che, per molti elementi dell’estrema destra, serve spesso a celare un sostanziale antisemitismo.

Si richiama apertamente al filosofo razzista e fascista italiano Julius Evola e in Russia ha costituito gruppi politici denominati 'nazionalbolscevichi', il cui contrassegno era la bandiera del Terzo Reich con al centro lo stemma sovietico in versione nera, al posto della svastica".

Nota di correzione del 21/10/2021: Questo articolo è stato aggiornato in data 21 ottobre del 2021 per contestualizzare meglio la figura di Alexandr Dugin.