L'attuale governo italiano, com'è noto, si basa su una maggioranza formata da Lega e Movimento Cinque Stelle. Seppur con gerarchie praticamente ribaltate dalle rispettive percentuali ottenute alle ultime europee che hanno rovesciato i valori espressi dalle precedenti politiche, l'esecutivo è espressione di oltre il 50% dell'elettorato. Questo, però, non autorizza a credere che riuscirà a reggere necessariamente per tutta la legislatura. Da tempo si vocifera, ad esempio, che in seno al Movimento Cinque Stelle possano iniziare ad emergere malumori per due motivi: alcune correnti non vedono di buon occhio un perdurare del cammino a braccetto con Salvini, altre ritengono sia il momento di porre fine ad una fase in cui, di fatto, il leader del Carroccio ha usato l'esecutivo come trampolino per far schizzare alle stelle il proprio consenso.

Proprio sul futuro dei grillini ha avuto modo di esprimersi Corrado Formigli che ha analizzato, da ospite di Otto e mezzo su La 7, ciò che potrà avvenire anche sulla base di una presenza ingombrante, come potrebbe essere per Di Maio quella di Alessandro Di Battista.

Alessandro Di Battista è un nome che, senza ombra di dubbio, segna un punto di rottura tra Lega e Movimento Cinque Stelle. Ogni qualvolta ve ne è stata l'occasione si sono profilati veri e propri scontri dialettici tra Matteo Salvini e colui il quale, insieme a Di Maio, può essere considerato uno dei primi nomi di spicco dei grillini. Intervenuto nella trasmissione di Lilli Gruber, Corrado Formigli è stato invitato ad esprimersi sulla possibilità che Di Battista possa essere in qualche modo una minaccia per Salvini o Di Maio.

Il conduttore di Piazza Pulita, senza batter ciglio, ha evidenziato come, ad oggi, rappresenti una potenziale insidia per il suo collega di partito.

Per Formigli Di Battista insidia Di Maio

L'analisi di Formigli parte con una previsione: "Secondo me torna in campo come potenziale capo politico dei Cinque Stelle". Nel futuro dei pentastellati si potrebbe perciò essere prossimi ad un duello interno.

"Si apre - continua il giornalista - una rivalità ufficiosa con Di Maio. Secondo me pensa di andare a votare e di fare il capo dell'opposizione, scalzare Di Maio e recuperare voti".

"Questo - prosegue - mi sembra il senso, perché tutti i giorni dà una spallata e cerca di mettere in difficoltà il governo. Immagino ne abbia parlato con Beppe Grillo e se si va a votare adesso non vale la regola del doppio mandato".

Proprio quest'ultima nota permetterebbe a molti dei parlamentari grillini di ricandidarsi nonostante la norma interna e, di fatto, secondo Formigli metterebbe alla prova la loro fedeltà nei confronti di Di Maio.