La Corte europea dei diritti dell'uomo ieri ha respinto il ricorso della Sea Watch, avanzato dalla Ong tedesca nella speranza di poter avere, in qualche modo, l'autorizzazione ad attraccare in un porto italiano, Lampedusa per l'esattezza.
L'Italia dal canto suo, basandosi sulle proprie leggi, sta infatti rifiutando da ormai 14 giorni di consentire all'attracco dell'imbarcazione. Il decreto sicurezza e le volontà del governo, su ispirazione del Ministro dell'Interno, consentono infatti al Bel Paese di non offrire i propri porti alle navi Ong che si muovono nel Mediterraneo.
La Sea Watch, perciò, nel primissimo pomeriggio di oggi ha scelto di forzare il blocco navale dell'Italia e, secondo quanto tante agenzie stanno riportando, è già in acque italiane.
Tra i migranti ci sarebbe disperazione
La scelta di rivolgersi alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo aveva fatto crescere tra i migranti, presenti a bordo della Sea Watch, la speranza che venisse intimato all'Italia di far attaccare la nave a Lampedusa. Il rigetto, invece, ha fatto crescere ansia e disperazione nell'animo delle quarantadue persone che aspettano di capire cosa accadrà loro e come si evolverà la situazione: sarebbe cresciuto in loro un sentimento di abbandono da parte dell'Europa rispetto ai diritti umani.
La Ong tedesca ha avuto modo di commentare dalla propria sede centrale quanto il responso offerto dalla Corte di Strasburgo appaia "contraddittorio e problematico dal punto di vista dell'effettività della tutela dei diritti fondamentali e della dignità dell'uomo".
La comandante Rackete ha deciso di violare il blocco navale
La capitana della nave, Carola Rackete, aveva avuto fin dalle scorse ore modo di dichiarare quanto sentisse forte la responsabilità di avere quarantadue persone sotto la propria responsabilità, lasciando trasparire la sensazione che non ci fossero stati i margini per aspettare avrebbe proceduto autonomamente.
Le sue parole erano state chiare: "Le loro vite sono più importanti di qualsiasi gioco politico".
La situazione, secondo quanto riportano alcune fonti giornalistiche, è stata ritenuta come degenerata dall'equipaggio della nave: i migranti, infatti, sarebbero ormai allo stremo. Da qui la decisione della comandante Rackete: l'imbarcazione sta facendo rotta verso Lampedusa dopo essere già entrata in acque italiane.
"So cosa rischio" ha avuto modo di dichiarare la comandante che, a questo punto, dovrà rispondere della violazione delle norme in vigore in Italia e che, al momento, sono state legittimate anche dall'ultima decisione della Corte di Strasburgo, la quale appunto ha appunto rigettato il ricorso della nave Ong. L'azione senza precedenti, inoltre, dovrebbe portare al probabile sequestro della nave che batte bandiera olandese.