Il governo in carica è formato da Lega e Movimento Cinque Stelle. In molti hanno riserve sul fatto che il matrimonio sia destinato a durare per tutta la legislatura. Si tratta di un sodalizio che si regge grazie ad un contratto e che già è scricchiolato più volte. Una fragilità che nasce dalla profonda eterogeneità dei due partiti, che spesso trova riscontro in alcune dichiarazioni dei protagonisti che fanno poco per mascherare la diversità. In particolare ci sono correnti in seno al Movimento Cinque Stelle che fanno fatica a nascondere le proprie posizioni radicalmente diverse.

E' il caso, ad esempio, del presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico che, in un'intervista a Repubblica, ha rilasciato dichiarazioni che sono destinate a far discutere. Un'uscita, quella del grillino, che verte essenzialmente sue due concetti: la necessità di una revisione della piega che il Movimento Cinque Stelle ha preso, ma anche una netta presa di distanza rispetto alle politiche messe in atto dal governo sui migranti.

Roberto Fico spesso va contro la Lega

In molti ritengono che Roberto Fico appartenga ad una corrente del Movimento Cinque Stelle che in un certo senso pare fare capo ad ideali più ispirati alla sinistra. Sinistra e Lega, si sa, fanno particolarmente fatica a coesistere nella stessa dimensione.

Ma, al di là dei sospetti, i fatti sono rappresentanti da dichiarazioni che restano sempre particolarmente critiche rispetto alle azioni dell'esecutivo che nascono su iniziativa della Lega. L'esempio lampante è rappresentato dalla gestione dei migranti, dalla Politica dei porti chiusi nei confronti delle Ong che a Fico non sembra andare giù.

E risulta oltremodo difficile dimenticare quando, in occasione della Festa del 2 giugno, rivolse un pensiero ai rom, al punto che qualcuno lo lesse come una velata frecciata all'universo leghista.

Le ultime dichiarazioni di Fico vanno contro i porti chiusi

Nell'intervista rilasciata a Repubblica, Fico sottolinea: "Non penso che chiudere i porti sia una soluzione di governo dell'immigrazione".

Poi denuncia anche perché, secondo lui, il sistema faccia acqua: "A Lampedusa arrivano 100 migranti, mentre la Sea Watch è al largo. L'Italia è assolutamente in grado di gestire il salvataggio di quelle persone e la battaglia vera deve farla in Europa per la revisione del regolamento di Dublino". Insomma, ancora una volta, Roberto Fico dimostra di essere lontano dalle idee di Salvini e della Lega rispetto alla chiusura delle acque nazionali a imbarcazioni come la Sea Watch che, nel frattempo, ha scelto di entrare senza autorizzazioni in acque italiane dopo il rigetto del ricorso presentato dalla Ong da parte della Corte dei diritti umani di Strasburgo.