All'indomani dei ballottaggi delle elezioni comunali, Signa (comune in provincia di Firenze) sta facendo parlare di sé non tanto per i risultati, ma per quanto accaduto al seggio (allestito in una scuola media). Il presidente, infatti, ha deciso di coprire il crocifisso con del nastro adesivo. Un gesto che non va contro nessuna legge, ma che ha scaldato gli animi e sollevato critiche sui social (e non solo).
Il crocifisso coperto al seggio
Ieri, domenica 9 giugno, gli elettori di Signa sono stati chiamati a scegliere - al ballottaggio - il loro nuovo sindaco tra l'ex assessore comunale alla cultura sostenuto dal PD, - Giampiero Fossi e Vincenzo De Franco, candidato del centrosinistra.
Con il 65.71% delle preferenze, Fossi, è stato eletto sindaco, ma la sua vittoria è stata in parte oscurata da quanto accaduto durante le votazioni.
La presidente del seggio (che, tra l'altro, è la moglie del nuovo primo cittadino) ha deciso di coprire con dello scotch il crocefisso appeso alla parete. Il motivo? A suo dire, durante la prima tornata elettorale, molte persone si erano lamentati della sua presenza nell'aula. Un gesto che è passato tutt'altro che inosservato e che ha scatenato polemiche, ma che non ha violato alcuna legge. Una recente sentenza della Corte di Appello di Perugia ha infatti precisato che tra le cose che non devono mancare nella sala dove sono allestiste le cabine elettorali non è considerato - o menzionato - il crocefisso.
E, per questo, è ritenuto opportuno che la sala si presenti come uno spazio assolutamente neutrale, e senza alcun simbolo che possa creare (anche in maniera indiretta e/o involontaria) qualche suggestione o influenzare.
Comunque, nel pomeriggio, lo scotch è stato rimosso dal crocifisso e l'attività degli scrutatori è continuata senza problemi o interruzioni.
Le polemiche
Filippo La Grassa, segretario della sezione della Lega della vicina Piana fiorentina, ha postato sulla sua pagina Facebook la foto del crocefisso coperto. La Grassa ha spiegato che è stato avvertito dell'accaduto dalla sua rappresentante di lista e, incredulo, si è personalmente recato al seggio di Signa. "Penso che questo gesto - ha commentato - sia grave in quanto offenda la maggior parte dei signesi, ma anche degli italiani.
E' un modo di discriminare la maggioranza". Poi, ammettendo che, per legge, è possibile togliere dalle aule in cui si vota i crocefissi ha definito "di un'incredibile miopia" la scelta fatta. Il segretario leghista ha anche voluto sottolineare che, in considerazione del fatto che il marito correva per la carica di sindaco, la presidentessa di seggio avrebbe potuto rinunciare all'incarico.
Susanna Ceccardi, sindaco del comune pisano di Cascina nonché vertice della Lega in Toscana, stigmatizzando l'accaduto sui social ha parlato di follie elettorali toscane.
Il nuovo primo cittadino di Signa, intervenendo in merito alla questione, ha ricordato che - come tutta la sua famiglia - è cattolico ed apostolico e quei crocifissi, nelle aule, non solo li ha messi, ma nel 2009, li ha anche pagati di tasca propria. Poi, amareggiato, ha concluso: "Sui social ci stanno anche arrivando minacce terribili".