La disfida tra Carola Rackete e Matteo Salvini si arricchisce di un nuovo capitolo. La giovane comandante della nave Sea Watch 3, come aveva annunciato alcuni giorni fa al quotidiano 'La Repubblica', ha presentato formalmente un'articolata denuncia contro il Ministro dell'Interno.
Le accuse che muove la tedesca sono gravissime e, a dire dei suoi legali, molto articolate: questo pomeriggio verrà infatti consegnato alla Procura di Roma un vero e proprio dossier di quattordici pagine per motivare la denuncia di “diffamazione aggravata” e “istigazione a delinquere” che viene mossa nei confronti del Segretario della Lega.
Sarebbero ben 22 le offese del Ministro alla Capitana di Sea Watch 3
Secondo le prime informazioni, rese pubbliche da Alessandro Gamberini, l'avvocato di Carola Rackete, sarebbero ben 22 le occasioni nelle quali Matteo Salvini avrebbe diffamato ed ingiuriato la sua assistita sia durante trasmissioni televisive che attraverso i suoi social network: Twitter e Facebook.
Infatti, secondo i legali della giovane Capitana il Ministro dell'Interno non si sarebbe limitato ad insultarla durante alcune interviste televisive, ma avrebbe calcato la mano anche in alcuni suoi post pubblicati su Twitter ed in alcune dirette trasmesse attraverso la sua pagina Facebook.
Richiesto il sequestro degli account Twitter e Facebook di Matteo Salvini
Proprio per aver impiegato i suoi canali social per diffamare ed istigare a fare altrettanto ad i suoi milioni di seguaci, è stato addirittura richiesto il sequestro degli stessi poichè veicolerebbero, a detta della copia della denuncia fornita alla stampa - testuale - "sentimenti viscerali di odio, denigrazione, delegittimazione e persino di vera e propria deumanizzazione".
Nelle quattordici pagine di denuncia vengono elencati gli epiteti con i quali il Ministro Matteo Salvini avrebbe apostrofato Carola Rackete. Un vero e proprio elenco che inizia con l'oramai celebre "sbruffoncella" e prosegue con termini davvero forti, quali "fuorilegge, complice dei trafficanti, potenziale assassina, delinquente, criminale, pirata" e tanti altri ancora.
Viene altresì chiesto di condannare le parole del vicepresidente del Consiglio che, più volte, avrebbe accusato la Capitana di aver voluto deliberatamente attentare alla vita degli uomini della Guardia di Finanza che erano a bordo della motovedetta speronata al momento del suo attracco alla banchina di Lampedusa. Matteo Salvini al momento si è limitato a rispondere ironicamente, attraverso i suoi account, con un breve post sostenendo che "non c'è limite al ridicolo".