L'Iran sfida gli Stati Uniti ed il mondo: superati i limiti dell'arricchimento dell'uranio previsti dell'accordo sul nucleare del 2015. "Stanno giocando con il fuoco", afferma il Presidente americano.
La sfida dell'Iran
A lanciare la sfida è stata proprio Teheran. Già da qualche settimana, infatti, il governo iraniano aveva manifestato l'intenzione di superare la soglia del quantitativo di uranio arricchito imposta dagli accordi multilaterali del 2015 voluti anche dall'amministrazione Obama e poi cancellati da Trump, che ha deciso di introdurre nuove sanzioni.
Di qualche ora fa la notizia che la minaccia è divenuta reale e la reazione è stata immediata: "L'Iran sta giocando con il fuoco", ha dichiarato Trump, perentorio nella condanna non appena raggiunta l'ufficializzazione del superamento della soglia di 300 kg di uranio arricchito. "Rafforzeremo le sanzioni, non avranno mai la bomba atomica", ha rincarato la dose il segretario di Stato americano Mike Pompeo.
In realtà, per realizzare una bomba nucleare occorre quasi il triplo di quantitativo d'uranio arricchito attualmente accumulato da Teheran, ma il segnale lanciato preoccupa Israele, le potenze occidentali e l'Unione Europea che chiede di evitare una escalation e di impegnarsi nel dialogo: Trump ne ha parlato con il Presidente francese Macron in un bilaterale, mentre il Premier israeliano vuole nuove sanzioni contro l'Iran.
Sanzioni che gli Stati Uniti, in realtà, hanno già inasprito nelle scorse settimane e che seguono la decisione assunta da Trump lo scorso anno di abbandonare lo storico accordo del 2015, nonostante gli sforzi fatti da Obama per raggiungere una difficile intesa con il leader della Repubblica Islamica Hassan Rouhani.
È stato lo stesso Ministro degli esteri iraniano Mohammad Javad Zarif a comunicare la variazione di quell'intesa: quello di Teheran è un segnale forte lanciato anche all'Unione Europea, accusata di non aver saputo mediare con l'alleato americano.
Una preoccupante spirale di ritorsioni con le diplomazie già in campo per tentare una difficile mediazione.
La prossima minaccia
E la prossima minaccia potrebbe riguardare il superamento di un'altra soglia prevista dagli accordi del 2015: quella delle 13 tonnellate di stock di acqua pesante. E se il timore è quello di una spirale di tensioni dalle imprevedibili conseguenze, per alcuni Teheran sta cercando di mettere in difficoltà il Presidente Donald Trump davanti agli alleati europei per convincerlo a tornare sui propri passi. D'altra parte, più volte è stato lanciato all'Iran un segnale per aprire una nuova trattativa sul nucleare; segnale, però, che sino ad ora è stato totalmente ignorato.