La condotta di Matteo Salvini è finita spesso nel mirino della critica. Sono in tanti a ritenere che, in qualche caso, il suo comportamento è andato al di fuori delle righe. In particolare Marco Travaglio, nel suo consueto editoriale apparso su Il Fatto Quotidiano, ha scelto di elencare una serie di fatti in cui a chi è a capo del Viminale si sarebbe probabilmente richiesto un comportamento differente. Un'analisi che parte però da un precedente storico ed arriva all'attualità ossia le critiche per l'esultanza di Alfano dopo la cattura di Bossetti, sospettato dell'omicidio di Yara Gambirasio.

Quello è, però, solo un fatto che funge da base per una critica dura molto più ampia.

Travaglio ricorda quando Salvini criticò Alfano

La critica di Marco Travaglio a Matteo Salvini si apre con la citazione di un episodio del passato. Ciò che tira in ballo il giornalista sono alcune dichiarazioni che l'attuale Ministro dell'Interno ha rilasciato a Panorama in merito a quello che era stato il comportamento di uno che, ai tempi, occupava la sua stessa attuale carica, ossia quella di numero uno del Viminale. Il riferimento va ad Angelino Alfano che, in quel caso, aveva annunciato in maniera "giuliva" (definizione di Travaglio) l'arresto di Massimo Bossetti, sospettato dell'omicidio di Yara Gambirasio.

Si trattò di un'uscita che venne criticata apertamente dal leader della Lega in un'intervistata datata 4 febbraio del 2015. Definì infatti "pazzesco" il fatto che un Alfano, dalla sua posizione, avesse twittato in quei toni verso un sospettato, in una fase in cui erano ancora in atto delle indagini. "Non merita neppure un commento" tuonò Salvini, prima di aggiungere che "il fatto in se la dice tutta su quel personaggio lì".

Parole a cui aggiunse, nei riferimenti fatti da Travaglio, espressioni del tipo "Io non sopporto la spettacolarizzazione", "Non dovrebbe trapelare nulla" e "Non bisogna mai esibire un catturato".

Travaglio commenta con ironia

Travaglio si trova, perciò ad analizzare, ciò che accade adesso con grande sarcasmo. "Pazzesco - scrive - avrebbe detto il Salvini del 2015 sul Salvini del 2019".

I più attenti ricorderanno come sia capitato che, in un anno da Ministro, Salvini abbia ricevuto critiche per aver diffuso social notizie su operazioni che erano ancora in corso. Altre volte, invece, è finito nel mirino per il suo uso dei social network nel commentare dei fatti di cronaca in cui augurava "carcere a vita" agli autori delle azioni delittuose. Pene che, secondo il giornalista, esisterebbero già e che non sarebbero una novità. "Abbiamo - ha attaccato Travaglio - un ministro dell’Esterno, che fa e dice tutto quel che non dovrebbe e quel che dovrebbe non lo fa e non lo dice".