Il 'fuoco' delle parole e delle critiche di Marco Travaglio, a distanza di 24 ore, passa da Matteo Salvini a Matteo Renzi. Dalla Lega al Partito Democratico, non cambiando, però, il tono aspro e fortemente critico. L'editoriale de Il Fatto Quotidiano, a firma del direttore, diventa perciò una lunga critica nei confronti dell'ex Presidente del Consiglio, attaccato in maniera netta per una lettera inviata a Repubblica in cui manifestava, articolandole in 10 punti, le perplessità rispetto ad alcune scelte del Pd in merito alla questione migranti che avrebbero condotto il sovranismo a spopolare.

Un punto di vista che ha suscitato ilarità e dissenso in un Travaglio particolarmente critico nei confronti del senatore del Pd.

Marco Travaglio ricorda alcune dichiarazioni di Renzi

Con una tangibile dose di sarcasmo, Travaglio richiama una parte della lettera in cui Renzi definisce "funesto" l'anno 2017. Un aggettivo dato, secondo il giornalista, unicamente perché al Governo non c'era più lui. Particolarmente critici appaiono una serie di passaggi in cui richiama il fatto che il senatore del Partito Democratico abbia fortemente criticato quello che era stato il comportamento di Minniti e Gentiloni rispetto a quella che era stata la creazione di un'emergenza migranti che, adesso, secondo Renzi, non sarebbe mai esistita.

Parole che non coincidono con quelle che pronunciava un paio di anni fa, considerato che, secondo Travaglio, ai tempi "applaudiva a scena aperta" i due colleghi di partito che allora erano rispettivamente Ministro dell'Interno e Premier. Il direttore cita un passaggio di un libro scritto da Renzi che sarebbe esemplificativo rispetto a quello che è il concetto che vuole trasferire ai lettori.

Il senatore scriveva: “Bisogna uscire dalla logica buonista e terzomondista per cui abbiamo il dovere di accogliere tutti quelli che stanno peggio di noi”. Travaglio sulla questione si preoccupa di rammentare altre dichiarazioni di Renzi. Si va da "Ci dev’essere un numero chiuso di arrivi" a "Un eccesso di immigrazione non fa bene a nessuno".

Travaglio usa per Matteo Renzi lo stesso termine usato contro Salvini

Solo 24 ore prima, come detto, Travaglio esultava per il fatto che un gip avesse archiviato la querela arrivatagli da Matteo Salvini, infastidito dal fatto di essere stato definito "ca... verde" dal giornalista. Prendendo la palla al balzo, e avendo scoperto che usare quel termine gli è concesso in termini di legge in quanto espressione di satira giornalistica senza offesa verso l'oggetto del termine, sceglie di utilizzarlo anche per Renzi. Lo fa quando sottolinea che le dichiarazioni rammentate sembrano uscite dalle "fauci del Ca... Verde", invece sono di Renzi, il "Ca... Rosé". Nella chiosa finale Travaglio evidenzia che la quasi conclamata assenza di coerenza non sia più la sua problematica maggiore, ma un'altra. "Ormai sta sulle pa... a tutti", conclude il direttore.