Il Premier incaricato Giuseppe Conte si è già messo al lavoro per il suo nuovo governo. Questa mattina ha incontrato per un nuovo giro di consultazioni i big (ma non Matteo Salvini e Giorgia Meloni che hanno deciso di disertare il colloquio). In queste ore, però, impazza anche il totoministri. Da risolvere il nodo Vicepremier. Difficilmente Luigi Di Maio verrà riconfermato. Per quel posto (conteso sia da dem che pentastellati) in pole position sembra esserci Andrea Orlando.
Un governo di novità
Il Presidente della Repubblica Mattarella ha affidato a Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio dimissionario, il compito di formare una nuova squadra di governo.
Nei prossimi giorni (forse già martedì) il Premier incaricato salirà nuovamente al Quirinale per sciogliere la riserva. L'avvocato prestato alla Politica ha già messo le cose in chiaro e dichiarato che il suo esecutivo non sarà un governo contro, ma al contrario, sarà un governo di novità. Nel suo discorso alla Vetrata, Conte ha infatti spiegato che la sua squadra rispecchierà il suo stile e sarà nel segno della responsabilità, della serietà e di un "nuovo Umanesimo".
I tempi imposti da questa crisi d'agosto, però, sono stretti e il Presidente del Consiglio si è già messo al lavoro: oggi incontrando le delegazioni di Fratelli d'Italia, Pd, Lega, Forza Italia e M5S, terminerà il giro di consultazioni iniziato ieri.
L'ormai ex Ministro Matteo Salvini e Giorgia Meloni, però, hanno scelto di non presentarsi e hanno già annunciato manifestazioni di piazza. All'uscita da Montecitorio, Nicola Zingaretti (segretario dem) ha sottolineato che i dati preoccupanti presentati dall'Istat rendono necessaria una svolta e l'apertura di una nuova stagione politica.
L'azzurro Silvio Berlusconi, dopo il colloquio, invece, ha espresso il suo dissenso aggiungendo che avrebbe preferito ritornare alle urne.
I dubbi sul futuro di Di Maio
Al termine delle consultazioni, Giuseppe Conte presenterà la sua squadra di governo al Capo dello Stato. Tanti i nodi da sciogliere. Innanzitutto c'è da risolvere la questione Vicepremier.
Non è chiaro se ci sarà, ma Luigi Di Maio (appoggiato da tutto il M5S) sembra non voler rinunciare al prestigioso incarico. Il Pd, invece, preferirebbe una figura unica (in quanto Conte, a loro dire, sarebbe già un esponente a Cinque Stelle). I nomi presentati dai dem per il numero 2 di Palazzo Chigi sarebbero, quindi, quelli di Dario Franceschini e di Andrea Orlando. Il vice di Zingaretti al Nazareno potrebbe rappresentare la giusta discontinuità rispetto alle politiche leghiste. In lizza, comunque, c'è anche Marco Minniti, ma non si esclude che il posto ricoperto fino a poco fa da Matteo Salvini venga assegnato ad una figura tecnica. In questo caso, potrebbe essere scelto Franco Gabrielli (capo della Polizia) o il Prefetto Mario Morcone.
Conte potrebbe decidere di scegliere un tecnico anche per l'altro Ministero caldo, quello dell'Economia. I nomi più quotati per il Mef, al momento, sono quelli di Salvatore Rossi (ex direttore generale Bankitalia), dell'ex Ragioniere generale Daniele Franco e dell'economista Lucrezia Reichlin. Per gli Esteri, come ha sottolineato Repubblica, uno dei nomi più quotati è quello di Paolo Gentiloni (che, però, ha buone possibilità di diventare Commissario europeo). Luigi Di Maio potrebbe andare alla Difesa. Alfonso Bonafede, invece, potrebbe essere riconfermato alla Giustizia. Per l'Istruzione, favorita è la dem Marina Sereni (considerata una buona alternativa al cinquestelle Nicola Morra).
Maurizio Martina è in corsa per l'Agricoltura, ma anche per il Mise, casella guardata con interesse anche da Paola De Micheli.
Se il Ministro Riccardo Fraccaro potrebbe traslocare alle Riforme, infine Stefano Patuanelli (capogruppo M5S al Senato) potrebbe prendere il posto di Danilo Toninelli al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.