Nella serata di mercoledì 28 agosto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dovrebbe prendere la sua decisione finale in merito alla formazione del nuovo governo giallorosso, formato da M5S e Pd. Dopo giorni di febbrili trattative, l’inquilino del Colle sembra intenzionato a conferire l’incarico di Presidente del Consiglio al Premier uscente Giuseppe Conte. Ma i nodi da sciogliere sono ancora molti sul tavolo. A cominciare dallo scoglio rappresentato dal voto sulla piattaforma online Rousseau che il capo politico pentastellato, Luigi Di Maio, ha ufficializzato con un post pubblicato sul Blog delle Stelle.

Ma il nome di Di Maio resta al centro della discussione anche per la sua presunta intenzione di tenersi almeno una poltrona di governo: quella di Vicepremier. Lui ufficialmente si è fatto da parte, ma diverse ricostruzioni giornalistiche dicono il contrario.

La versione di Repubblica: ‘Sul tavolo il nodo Di Maio’

Chi dà ancora per certa la volontà di Luigi Di Maio di mantenere almeno il ruolo di Vicepremier all’interno del nuovo governo è il quotidiano Repubblica. Uno dei punti fondamentali sul quale bisogna trovare l’accordo per dare il via libera al Conte 2 sarebbe proprio la richiesta avanzata dal leader M5S di occupare la poltrona di Vicepremier. Pretesa fino a questo momento respinta al mittente dal Pd che auspicherebbe la nomina di un solo Vicepremier, ovviamente proveniente dal Nazareno.

Ma nelle ultime ore, anche secondo Repubblica, i dem avrebbero lanciato alcuni segnali distensivi anche in questo senso. “Non credo che ci siano veti” sul nome di Di Maio Vicepremier, ha reso noto Andrea Marcucci, capogruppo renziano del Pd in Senato. “Stiamo lavorando sui contenuti”, ha confermato l’altro capogruppo, stavolta alla Camera, Graziano Delrio.

Il retroscena del Corriere della Sera: la drammatica telefonata tra Di Maio e Zingaretti

La versione ‘morbida’ di Repubblica sul caso Di Maio contrasta, almeno in parte, con quanto riferito da altri prestigiosi quotidiani. Come nel caso del Corriere della Sera. “Non accetto di essere umiliato così e non accetto che lo sia il Movimento.

Conte è un Premier terzo, io sono il capo politico del M5S che deve entrare nell'esecutivo come Vicepremier”, questo lo sfogo a cui Luigi Di Maio si sarebbe abbandonato durante una telefonata col Segretario Pd Nicola Zingaretti avvenuta, secondo la ricostruzione fornita dal corsivista Tommaso Labate, alle 22:30 circa di martedì 27 agosto. Se Di Maio non ottenesse quella poltrona, insomma, “salta tutto” l’accordo. La reazione di Zingaretti, stavolta secondo un retroscena di Dagospia, sarebbe stata caustica. Il Segretario Dem, scrive Marco Antonellis, “farà votare un documento al partito dove ci sarà il si al Conte Bis, con un vice Pd”. A quel punto la patata bollente dovrebbe passare a Mattarella, il quale dovrà convincere il leader pentastellato a rinunciare ai suoi propositi.