In queste ore si prospetta un braccio di ferro inedito tra Italia e Norvegia riguardo l'assegnazione di un porto sicuro e l'accoglienza di migranti raccolti da una nave umanitaria. La nave 'Ocean Viking', che nelle scorse ore ha accolto a bordo 85 migranti è gestita da due organizzazioni francesi, 'Médecins sans frontières' e 'Sos Mediterranée' ma batte bandiera norvegese. In virtù di questo 'status' il nostro Governo, attraverso una nota ufficiale inviata dal Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, ha formalmente invitato le autorità di Oslo, quale stato bandiera, ad interessarsi dell'individuazione di un porto sicuro di sbarco per i naufraghi attualmente a bordo della nave umanitaria.

Nave 'Ocean Viking', responsabilità di un porto sicuro non può essere del governo italiano

La nota inviata su sollecitazione del Ministero dell'Interno guidato da Matteo Salvini ricostruisce cosa sia accaduto durante il salvataggio degli 85 naufraghi per giustificare l'invio formale di una sollecitazione alle autorità norvegesi affinché si assumano le loro responsabilità. La Farnesina dichiara infatti che le nostre autorità non abbiano ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte del comandante di 'Ocean Viking' riguardo l'operazione di salvataggio effettuata. Avrebbe solo avvisato le autorità libiche, ad operazione avvenuta, in contemporanea con la diffusione della notizia attraverso i suoi canali social.

La guardia costiera italiana e quella maltese non hanno ricevuto comunicazioni ufficiali

La nota ufficiale del nostro Ministero prosegue dichiarando che la nostra Guardia costiera sarebbe solamente stata informata dell'accaduto per conoscenza dalle autorità libiche. Non risultano invece comunicazioni ufficiali all'Italia o a Malta da parte dei governi di Norvegia o Tunisia competenti, in base alle leggi in vigore, del coordinamento dei soccorsi.

I migranti, infatti, sarebbero stati imbarcati durante un'operazione di soccorso avvenuta a poche miglia dalle acque territoriali della Libia, molto al di fuori dell'area Sar di competenza della Guardia costiera italiana. Questa sarebbe la motivazione che ha spinto ad invitare formalmente il governo di Oslo ad assumersi la responsabilità di definire un porto sicuro per la nave Ong.

Viene infatti evidenziato l’articolo 19 della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare che non attribuisce alle autorità italiane tale incombenza, e pone nella condizione di considerare l'ingresso della 'Ocean Viking' nelle nostre acque territoriali - testuale - "pregiudizievole al buon ordine e alla sicurezza dello Stato".