Proseguono le trattative tra M5S e Pd per cercare di dare vita a un governo giallorosso. Regista dell’operazione è il Presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte, il quale conta di presentarsi al Quirinale con la lista dei Ministri entro mercoledì prossimo. Ma gli ostacoli da superare per raggiungere l’agognata meta sono ancora innumerevoli. Dimostrazione della salita impervia che attende l’esecutivo cosiddetto Conte 2 sono state le consultazioni che il giurista pugliese prestato alla politica ha tenuto ieri, 30 agosto, con le diverse forze parlamentari.

Il colpo basso, però, glielo ha tirato proprio quello che dovrebbe essere sulla carta il suo principale alleato: Luigi Di Maio. Il leader M5S, appena uscito dal colloquio con Conte, ha infatti deciso di alzare proditoriamente la posta della trattativa con il Pd, minacciando il ritorno alle urne se i Dem non dovessero accettare a scatola chiusa i 20 punti del programma pentastellato. Ultimatum considerato inaccettabile dai vertici del Nazareno, con il Segretario Nicola Zingaretti che, raccontano diversi retroscena, sospetterebbe il suo interlocutore a 5 Stelle di aver stretto un accordo post elettorale con la Lega.

Nicola Zingaretti infuriato con Luigi Di Maio

La prima reazione a caldo all’aut aut di Di Maio, il numero uno del Pd Nicola Zingaretti l’ha affidata ad un cinguettio postato su Twitter in cui ha detto “basta con gli ultimatum inaccettabili o non si va da nessuna parte”.

Posizione sposata all’unanimità dal Nazareno, con il Vicesegretario Andrea Orlando che, ad esempio, definisce “incomprensibile” la conferenza stampa tenuta dal leader M5S e gli chiede di dire “con chiarezza” se “ha cambiato idea” rispetto ad una possibile alleanza di governo con il Pd. Mentre Maria Elena Boschi parla di “minacce irricevibili”.

Sullo sfondo ci sarebbe la volontà di Di Maio di mantenere la poltrona di Vicepremier. Ipotesi che comunque non viene ancora scartata a priori dai dem.

I dubbi del Pd su un accordo tra M5S e Lega

Ma non è tutto perché, come raccontano diversi quotidiani tra cui Il Messaggero e il Corriere della Sera, Nicola Zingaretti e i suoi sospetterebbero che, dietro al sorprendente atteggiamento aggressivo e di chiusura dimostrato da Di Maio, potrebbe esserci un accordo inconfessabile stretto con gli ex alleati della Lega nel governo gialloverde.

Per questo motivo Zingaretti avrebbe annullato in fretta e furia il faccia a faccia con il pari grado M5S che si sarebbe dovuto tenere ieri pomeriggio. E, sempre a causa dell’ultimatum a 5 Stelle, si sarebbe convinto che “se Di Maio forza così tanto” vuol dire che “ha un accordo post elettorale con la Lega”. Insomma, i sospetti del Pd sui grillini crescono, tanto che Il Messaggero mette in bocca di Zingaretti anche questa frase: “Se iniziano adesso con gli ultimatum cosa accadrà poi quando dovremo andare ad affrontare i dossier caldi a partire dalla Giustizia?”.