Il governo Conte, in versione giallorossa, ha incassato la fiducia di Camera e Senato ed è pronto a tuffarsi nel vivo del proprio lavoro. E', però, ancora tempo di provare a ricostruire cosa è accaduto in un mese di agosto in cui, in maniera inaspettata, si è aperta una crisi che è stata seguita da una serie di fasi concitate che, alla fine, hanno portato alla formazione di un'intesa tra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle. A lungo si è parlato di un possibile doppio forno, ossia della possibilità che, mentre i grillini mediavano con i dem, potessero esserci manovre anche relative all'ipotesi di una ricostituzione dell'asse gialloverde.

Da ospite de L'aria che tira, il ministro del primo governo Conte Gian Marco Centinaio ha svelato l'esistenza di messaggi che certificherebbero i contatti tra la Lega, il M5S e il Premier Conte. Versione confermata dalla conduttrice della trasmissione di La 7, Myrta Merlino, che, dando un'occhiata allo smartphone del leghista, ha confermato l'esistenza di questi messaggi.

Per Centinaio Di Maio fa la fine di Alfano

Riguardo a ciò che sarebbe stato detto negli ultimi giorni, l'ex ministro leghista praticamente subito modo di tirare una frecciata al leader grillino: "Di Maio lo sa che a dire le bugie non si va in Paradiso, anzi si va a fare il Ministro degli Esteri. Questo qua fa la fine di Alfano".

A quel punto inizia a ricostruire ciò che è accaduto ad agosto sul fronte leghista e sul perché si è arrivati ad una posizione di scontro irreversibile con l'universo governativo pentastellato. "Abbiamo - ha detto - chiesto al presidente Conte e a Di Maio di rimetterci al tavolo per lavorare sui contenuti. La risposta è stata no.

"L' 8 di agosto Salvini - ha proseguito - è andato a dire a Conte che la Lega che non ci stava più, ma che che era disposta trattare con un nuovo tavolo, la risposta è stata no e siamo arrivati in aula con la mozione di sfiducia".

Centinaio rivela, però, che la questione non si sarebbe esaurita lì, considerato che il filo diretto tra i due partiti ed il Premier sarebbe continuato per tutta la fase successiva.

"Tra l'8 ed il 20 di agosto - ha rivelato - c'è stata tutta una serie di contatti tra noi, M5S e Conte. Questo telefonino ne è testimone". Poi, prendendo lo smartphone in mano, si è rivolto a Myrta Merlino: "Ci sono anche dei messaggi, lo farò vedere così lei confermerà che non dico bugie".

In particolare a far andare su tutte le furie la Lega sarebbe stato un comportamento di Conte che avrebbe risposto in un modo che mai avrebbe fatto prefigurare ciò che è accaduto qualche ora dopo. "La risposta - ha detto Centinaio - è stata se ho tempo ti chiamo, il giorno dopo è venuto in aula e ci ha massacrato".

Merlino verifica la presenza dei messaggi

La circostanza ha reso impossibile il prosieguo dell'accettazione di Conte premier da parte del Carroccio..

"A quel punto - ha proseguito Centinaio - abbiamo detto che eravamo disposti ad andare avanti senza Conte". Ed è chiaro anche su quella che è la sua verità attorno all'ipotesi Di Maio Premier: "Visto che voi siete il partito con più parlamentari è giusto che esprimete il Presidente del Consiglio e la risposta è stata se ci andava bene il nome di Di Maio. La mia risposta è stata di parlarne".

Dopo un servizio tocca a Myrta Merlino confermare la presenza dei messaggi sul telefono. "Ho dato - rivela la conduttrice - un'occhiata al telefonino di Centinaio e ci sono dei messaggi tra lui ed il Premier Conte in cui Centinaio dice di volerlo incontrare".