L'insediamento del governo sostenuto da Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle apre una nuova pagina della Politica italiana, ma soprattutto dà vita ad uno scenario in cui c'è attesa di conoscere in che modo si espleterà la linea di discontinuità che con l'esecutivo gialloverde che i dem vogliono attuare. Tra i temi per i quali potrebbe registrarsi un cambio di direzione c'è quello dell'immigrazione, considerato che la politica dei porti chiusi voluta da Matteo Salvini, così come i decreti sicurezza e le norme anti-Ong, risultano particolarmente indigesti al pensiero del Partito Democratico.
In questi giorni nel Mediterraneo c'è stata la nave Alan Kurdi che aspirava ad avere attracco in un porto sicuro, non avendo ricevuto risposta positiva da parte del governo italiano. Nelle ultime ore, attraverso il profilo Twitter, il dem Matteo Orfini ha manifestato una certa insofferenza rispetto al fatto che, nonostante la collocazione della Lega ora all'opposizione, le cose non sembrano essere cambiate in tema di immigrazione.
Un prefetto al posto di Salvini
Il precedente governo si è caratterizzato per la poltiica dei "porti chiusi" voluta da Matteo Salvini che era irremovibile rispetto all'idea di non offrire attracco alle organizzazioni non governative. Al suo posto nel Conte bis è stata scelta il prefetto Luciano Lamorgese, che sarà al vertice del Viminale in un esecutivo in cui si farà sentire la voce del Partito Democratico.
Nelle ultime ore, relativamente alla situazione della Alan Kurdi, sono arrivate le parole del segretario Zingaretti che aveva tuonato rispetto al fatto che la nave avrebbe dovuto essere accolta in Italia "senza se e senza ma". Conte, tuttavia, nel discorso in cui ha chiesto la fiducia al Parlamento ha preferito sottolineare come da ora in avanti sulla questione non si andrà avanti per slogan, con riferimento al "porti chiusi" e "porti aperti" che aveva contraddistinto nel recentissimo passato le varie fazioni politiche.
Al momento, però, si registra il malcontento di alcune voci autorevoli del Partito Democratico, tra cui quella di Matteo Orfini, che fa parte della direzione nazionale dem.
Orfini chiede al governo di cambiare registro
Matteo Orfini è, da tempo, in prima linea a sostegno delle organizzazioni non governative che si occupano di pattugliare il Mediterraneo alla ricerca di imbarcazioni in difficoltà che, in maniera clandestina, trasportano migranti.
Qualche mese fa salì a bordo della Sea Watch per manifestare solidarietà all'equipaggio dell'imbarcazione che, alla fine, approdò a Lampedusa grazie all'azione forzosa del capitano Carola Rackete rispetto al blocco navale disposto dalle autorità marittime italiane. Su Twitter, stavolta, si è scagliato contro il governo che, adesso, comprende anche il suo partito. "Il primo atto del nuovo governo è chiudere i porti alla Alan Kurdi che è ancora in mare con solo 5 naufraghi a bordo". Dopo aver delineato quella che era la situazione relativa alla nave, ha sottolineato come alla fuoriscita della Lega dal governo sarebbe dovuto corrispondere anche ad un deciso cambio di direzione relativo alla questione Ong.
"Così - ha scritto Orfini - non va bene, per niente. Cacciare Salvini e tenersi le sue politiche non mi pare geniale. Chiedo al governo di correggere subito questo errore", ha evidenziato l'esponente della direzione nazionale del Pd.
Resta, adesso, da capire se si farà sentire l'influenza del Partito Democratico nelle politiche del governo.
Il primo atto del nuovo governo è chiudere i porti alla #AlanKurdi che è ancora in mare con solo 5 naufraghi a bordo.
— orfini (@orfini) 10 settembre 2019
Così non va bene, per niente. Cacciare Salvini e tenersi le sue politiche non mi pare geniale.
Chiedo al governo di correggere subito questo errore.