Pier Luigi Bersani, presidente di Articolo Uno e deputato di LeU, è stato ospite della puntata del 24 ottobre di Piazzapulita, trasmissione di Corrado Formigli, in onda in prima serata su La7. L'ex ministro si è soffermato su vari aspetti dell'attuale fase Politica.

Bersani parla di Renzi e difende la Manovra

Appena giunto in trasmissione, a Bersani è stato mostrato un video di Matteo Renzi, registrato durante la Leopolda, che si è tenuta a Firenze lo scorso fine settimana, di cui Bersani ha detto 'Ci sono anche le mosche cocchiere, anche riguardo alla sua volontà di fare il Governo, forse ha capito in anticipo cosa stesse succedendo'.

Quando gli è stato chiesto cosa ne pensasse dell'accostamento fra il leader di Italia Viva ed Emmanuel Macron, Bersani ha sostenuto che sarebbe del tutto inappropriato, in quanto il presidente francese, al momento della sua elezione, ha rappresentato una novità per il panorama politico francese, mentre l'ex-compagno di partito ha già avuto più occasioni di presentarsi agli elettori e ha aggiunto: 'In questa cosa di Macron, io non penso che Renzi ci creda veramente'.

Bersani nel corso dell'intervista ha accusato i partiti di centrodestra e parte della stampa di essere 'ingenerosi nei confronti di questo governo', che ha scongiurato l'aumento dell'Iva ed evitato una spesa di 23 miliardi di euro.

Poi l'ex ministro ha ammesso che nella prossima legge di bilancio ci sarà un aumento delle tasse, ma per un importo complessivo di 5 miliardi, che ritiene una somma minima rispetto a ciò che gli italiani sarebbero stati costretti a pagare in caso contrario. Ha rivendicato innanzitutto l'abolizione, per volere del ministro Roberto Speranza, anche lui in quota Liberi e Uguali, del ticket sanitario, diventato ormai uno dei punti di forza ed elemento unificatore di questa manovra economica.

'In Italia per avere torto bastano 48 ore, per avere ragione ci vogliono sette anni'

Quanto al patto di governo tra Pd e M5S, Bersani ha ripetuto più volte di essere stato tra i primi a volerlo, anche a seguito della sconfitta elettorale del 2013, quando nessuno volle dargli ascolto, probabilmente perché la situazione politica era diversa e i tempi non erano maturi per poter permettere tale alleanza: 'In Italia per avere torto bastano 48 ore, per avere ragione ci vogliono sette anni'.

'I quattro partiti di governo devono capire cosa vogliono fare da grandi', ha detto Bersani, in riferimento alla possibilità di rifondare un centrosinistra plurale, che accolga tra le sue file anche il M5S e più volte invocata anche dal segretario del Pd, Nicola Zingaretti. È stata citata, in questo proposito, una sua frase 'Bisogna decidere: o andate a messa o state a casa' a cui ha replicato dicendo 'io ero per l'andare a messa nel 2013' e ha aggiunto che l'idea del Pd, come era stata concepita, si è rivelata fallimentare. Secondo lui quindi bisogna trovare un nuovo punto da cui ripartire: 'non si può stare sui vecchi passi, ho sconsigliato le primarie per la leadership perché tendono a rendere il partito personale e a far emergere correnti che creano divisioni'.

Nelle battute conclusive, parlando di alleanze fra centrosinistra e M5S, in vista delle elezioni regionali, Bersani ha detto: 'Quello che non si può fare subito, si deve promettere come prospettiva'.