Negli ultimi giorni si parla molto di evasione fiscale e della possibilità che presto possano essere inasprite le sanzioni per chi si macchia della colpa di truffare o sfuggire al Fisco. Sul tema è intervenuta Elsa Fornero. L'ex Ministro, da ospite della trasmissione di La7 Tagadà, ha manifestato un certo scetticismo rispetto alla possibilità che si possa esibire un evasore destinato a finire in carcere come un trofeo. Allo stesso modo non ha mancato di lanciare qualche frecciata al M5S. Proprio i pentastellati sembrano i più decisi nel pigiare sull'acceleratore affinché si possano far andare in vigore norme che facciano finire dietro le sbarre soprattutto i grandi evasori.
Elsa Fornero non crede a evasori in carcere come trofeo
Per manifestare il suo dissenso nei confronti di quelle che sono le idee grilline, Elsa Fornero sceglie di parlare dalle radici del Movimento Cinque Stelle. "Potremmo - evidenzia - anche ricordare loro che sono nati su presupposti di antagonismo, di risentimento sociale ed anche di odio che certo non ha fatto bene al Paese". "Io - prosegue - voglio vedere cosa dicono poi tutti quelli quando prendi uno, gli metti le manette e lo porti in carcere.". A quel punto la professoressa sembra preferire un atteggiamento garantista rispetto all'eventualità descritta con una domande tendenziosa: "Lo esibiamo come un trofeo o ci mettiamo a disquisire se questo signore ha fatto un evasione di necessità?".
Elsa Fornero sembra levarsi qualche sassolino
Non bisogna dimenticare che Elsa Fornero è stata Ministro nel Governo Monti. In quel caso, rispetto alle politiche economiche messe in atto, non mancarono le critiche di quanti ritennero penalizzanti per gli italiani le politiche economiche messe in campo. La professoressa ricorda come in quella fase si provò a instaurare un serio meccanismo di lotta all'evasione fiscale che, però, divenne bersaglio delle critiche.
"La lotta all'evasione - evidenzia - va fatta, il nostro governo lo fece sul serio, ma ci accusarono di portare le barche in Corsica".
Ricorda come, in quella fase, chiedessero semplicemente controlli poiché chi aveva uno yacht, aveva l'onere di dimostrare come potesse averlo e se ciò fosse frutto dei redditi percepiti. Ricordando quelle critiche, l'ex Ministro del Governo Monti non ha avuto dubbi nel chiosare: "Il problema è essere seri e coerenti".
Adesso non resta che attendere quale sarà la reale direzione che il governo intenderà intraprendere per la lotta all'evasione fiscale, considerato che da parte del Movimento Cinque Stelle sembra esserci intenzione di fare sul serio con pene detentive fine a 8 anni e possibili confische nei confronti degli evasori.