Ci sono opinioni politiche che a volte, sottolineano come sia più facile acquisire consenso stando all'opposizione che tenendo le fila di un governo. Una tesi che sembra essere confermata dalle ultime rilevazioni Swg che mettono in rilievo una Lega che torna a crescere di un punto ed un connubio Pd-M5S che, invece, va in affanno. Il tutto potrebbe essere il risultato del fatto che, in questa fase, Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico debbano fare i conti con una manovra che dovrà essere equilibrata per far quadrare i conti e ripartire l'economia.

Questo si traduce in indiscrezioni che parlano di possibili nuove imposte, di tagli e di tutta una serie di provvedimenti che potrebbero non incontrare, almeno in prima istanza, il favore dei cittadini. Ed è questo quello che si percepisce nelle variazioni rilevate al 14 ottobre ad una settimana di distanza dall'ultima indagine demoscopica Swg.

La Lega vola al 33,2%

Tra le certezze che, in questa fase, raccontano le rilevazioni statistiche sul consenso c'è una Lega che staziona in maniera continuativa oltre il 30%. Dal 32,3% del 7 ottobre passa, infatti, al 33,2%. Una percentuale che significativa e che può essere motivo di soddisfazione di Matteo Salvini che non perde occasione per sottolineare quella che, a suo avviso, sarebbe l'illegittimità democratica del governo.

Una considerazione che poggia le sue basi su quelli che sono i risultati delle ultime europee, ma anche sui sondaggi. Dando, inoltre, un'occhiata a quella che sarebbe la potenziale coalizione di centro-destra destinata, eventualmente, ad andare unita a eventuali elezioni si registra il 7,6 di Fratelli d'Italia che fa segnare un incremento dello 0,5%.

Seppur in maniera impercettibile anche Forza Italia, secondo Swg, cresce: il +0,1% si traduce nel 5,1% del partito di Berlusconi che resta comunque lontano dai giorni migliori. Il totale della coalizione fa 46%.

La maggioranza giallorossa in difficoltà

Ha un minimo aumento anche il Movimento Cinque Stelle (+0,1%) che adesso vale il 18,6%.

Un dato che, al momento, non mette in discussione la seconda posizione del Partito Democratico nella gerarchia generale dei partiti. I dem, infatti, pur perdendo lo 0,6% passano dal 20% al 19.4%. Perde anche Renzi che, con il suo nuovo soggetto politico Italia Viva, passa dal 5,6% al 5,3%. Andando a considerare i partiti maggiori della maggioranza giallorossa non si può notare come, al momento, si registri una certa difficoltà nel mantenere le soglie di consenso raggiunta. Per il momento, dunque, il centro-destra può gongolare, ma per votare ci sarà da attendere.