L’ultimo libro di Lilli Gruber, dal titolo ‘Basta! Il potere delle donne contro la Politica del testosterone’, sta facendo discutere prima ancora di uscire nelle librerie. Il tema dell’ultima fatica letteraria della conduttrice di Otto e Mezzo, come è facilmente intuibile dalle parole utilizzate per titolarlo, è una esortazione alle donne di tutto il mondo a ribellarsi alla dittatura dei maschi per prendere il potere al loro posto. Gli uomini, secondo la Gruber, avrebbero finora fatto più danni che cose positive, compreso portare il pianeta verso una catastrofe ambientale.
La giornalista cita poi come esempi negativi Matteo Salvini e Donald Trump. Inevitabile la solita pioggia di insulti da parte degli hater sui social network. Ma stavolta ci sono anche molti commenti a difesa di quella che viene vista da qualcuno come la paladina dei diritti delle donne.
Lilli Gruber attacca Salvini e Trump: ‘Maleducati e sessisti’
Per lanciare il suo ultimo libro dedicato ai diritti delle donne, Lilli Gruber sceglie di farsi intervistare dal sito iodonna.it del Corriere della Sera. Nel corso della lunga chiacchierata con la collega Danda Santini, la conduttrice di Otto e Mezzo ne illustra il contenuto. Per prima cosa ammette di non definirsi “femminista”, ma di essere stata ispirata nella sua fatica letteraria proprio da Matteo Salvini: “Basta con tutto questo testosterone, mi sono detta”.
Secondo la Gruber, che ci va giù duro, non sarebbe più tollerabile che troppi Paesi del mondo, anche importanti, “siano in mano a un’internazionale di bifolchi misogini che fanno danni non solo alle donne, ma a tutti”. La giornalista lancia un accorato appello alle donne. “Dobbiamo svegliarci - avverte - perché i maschi al potere stanno lasciando un mondo a pezzi”.
A suo modo di vedere, infatti, “la battaglia per il potere alle donne va di pari passo con la battaglia per la sopravvivenza del pianeta”.
Insomma, prosegue la Gruber, occorre sostituire al più presto le “tre ‘v’ maschili, volgarità, violenza e visibilità”, con “empatia, diplomazia e pazienza”, tipiche qualità femminili. Tanto per essere chiari: “Gli uomini devono essere rieducati” imparando ad essere “più femminili”.
Anche sul posto di lavoro, poi, la tolleranza verso le avances dei maschi deve essere “zero”. Lilli Gruber si dice impressionata da quei “politici maleducati e sessisti che come Matteo Salvini fanno campagna elettorale in mutande o come Donald Trump dicono cose come ‘le donne le prendi per la f…’”.Per concludere, cita il marito per chiarire meglio il concetto: “I potenti dovrebbero imparare a tenere il muscolo centrale nei pantaloni”.
Le reazioni social: in molti insultano la Gruber, ma altri la difendono
Il non certo casuale riferimento della Gruber a Matteo Salvini, identificato come esemplare tipico di maschio maleducato e sessista, non è ovviamente sfuggito ai fan del leader leghista sui social.
Insulti quasi sempre irripetibili quelli indirizzati contro la conduttrice di Otto e Mezzo. Su Twitter, poi, l’hashtag #LilliGruber è divenuto immediatamente trending. Qui, però, in molti prendono le sue difese. “Mi chiedo come mai certi uomini si arrabbino così tanto per le affermazioni di Lilli Gruber, addirittura offendendola - riflette ad esempio qualcuno - se non siete davvero misogini, sessisti e non avete bisogno di essere rieducati, di cosa vi preoccupate? Perché vi scaldate così tanto”. E un altro: “Coloro che insultano Lilli Gruber sono generalmente persone senza argomenti, tristi e frustrate”.