Le elezioni in Umbria hanno confermato che, al momento, il centro-destra gode di ottima salute in fatto di consensi dall'elettorato. Oltre alle rilevazioni dei sondaggisti, si aggiunge il responso delle urne umbre per certificare come Lega e Fratelli d'Italia stiano letteralmente trascinando la coalizione che non sembra neanche pagare il momento non certo brillante di Forza Italia. Giorgia Meloni, in un'intervista rilasciata a Il Messaggero, non ha mancato di tirare qualche frecciata ben assestata nei confronti del premier Conte che, sulla base di quanto detto dalle elezioni, a suo avviso avrebbe dovuto dimettersi.
Si è, inoltre, espressa su quello che potrà essere il futuro della destra, ricordando la necessità di guardare al futuro in maniera e collettiva e senza coltivare interessi di bottega di ogni singolo partito come, a suo avviso, avrebbe fatto Salvini in passato.
Per Giorgia Meloni critica avrebbe dovuto dimettersi
Il premier Conte, con la famigerata foto di Narni, si era speso in prima persona per far si che in Umbria la coalizione giallorossa (da cui, a dire il vero, manca Renzi) acquisisse consenso anche in Umbria. Proprio lui diventa oggetto di una critica particolarmente dura delle leader di Fratelli d'Italia. "Se avesse - evidenzia la Meloni - un minimo di dignità, avrebbe dovuto dimettersi già domenica notte".
Una considerazione che nasce dal fatto che, a suo avviso, il fatto che una regione 'rossa' abbia votato nel 60% dei casi contro di lui avrebbe dovuto spingerlo a lasciare il posto che occupa. Non manca, inoltre, di ritenere ingiustificate le considerazioni del premier secondo cui l'Umbria sarebbe una platea troppo ristretta per giudicarla importante ai fini della rivelazione del consenso.
Un ragionamento a cui contrappone il fatto che, di fatto, il governo sia nato grazie al consenso ritenuto vincolante di 60.000 persone della piattaforma Rosseau del Movimento Cinque Stelle.
Meloni vuole ragionare come coalizione con Salvini
In Umbria Fratelli d'Italia ha visto crescere la propria percentuale e la Lega perdere qualcosina.
Ci si chiede se i voti siano stati travasati da un partito sovranista all'altro o se, invece, provengano da altri lidi. Giorgia Meloni dice di non sapere se i voti acquisiti in più provengano alla Lega, ma che, in ogni caso, lei preferisce ragionare come coalizione. "Noi comunque -evidenzia - siamo l’unico partito italiano che cresce in Umbria, sia in percentuale sia in voti assoluti. Questo fa pensare che i consensi li abbiamo presi da diversi bacini". Pur non mettendo in discussione i buoni rapporti con Salvini, sottolinea come lei abbia sempre fatto gli interessi del centro-destra e non solo quelli di Fratelli d'Italia. Quando gli si chiede se si tratti tratta di una frecciata nei confronti del leader della Lega è chiara: "Diciamo che in passato si è preoccupato più del destino della Lega che di quello della coalizione. Ora parla di spirito di squadra e ne sono contenta". La Meloni, ad esempio, non ha mai digerito a pieno il fatto che il Carroccio abbia preso parte ad un governo con il Movimento Cinque Stelle.