Ennesima tragedia familiare quella che si è consumata nella notte a Orta Nova, paese della provincia di Foggia, in Puglia, dove un uomo di 53 anni, assistente capo della polizia penitenziaria, si è tolto la vita dopo aver ucciso con la sua pistola di ordinanza la moglie e le due giovani figlie. Una notizia che ha sconvolto gli italiani, anche se non è certo la prima volta che accade un fatto del genere, con un operatore delle forze dell’ordine protagonista di fatti di sangue che coinvolgono la sua famiglia. A questo proposito, Chef Rubio non ha resistito alla tentazione di postare su Twitter il suo pensiero.
Ma il fatto di aver puntato il dito contro lo Stato italiano, definito “assente”, ha attirato sullo chef una marea di polemiche, considerato anche il suo recente commento sui tragici fatti di Trieste, dove due poliziotti sono rimasti uccisi in Questura.
La cronaca della tragedia di Foggia
Come riportato da diverse testate, la strage di Orta Nova, in provincia di Foggia, è stata compiuta da Ciro Curcelli, un uomo di 53 anni che di mestiere faceva l’assistente capo della polizia penitenziaria. Curcelli, introno alle 2:00 di notte del 12 ottobre, ha armato la sua pistola d’ordinanza e ha fatto fuoco prima contro la moglie Teresa di 54 anni e poi contro le due figlie di 12 e 18 anni. Tutte e tre le donne in quel momento erano immerse nel sonno e, forse, non si sono accorte di nulla.
Dopo aver compiuto la strage dei sui cari, l’uomo ha rivolto l’arma contro se stesso togliendosi a sua volta la vita. Una tragedia apparentemente senza senso che ha sconvolto l’intera comunità della cittadina foggiana e anche l’opinione pubblica italiana. “La notizia di questa mattina ci ha letteralmente scioccati - ha scritto su Facebook il Sindaco Mimmo Lasorsa - vite spezzate senza alcuna giustificazione.
In queste ore si sta cercando di ricostruire le motivazioni, ma non ci sono motivazioni che tengano davanti a tutto questo”.
I Tweet di Chef Rubio scatenano la polemica
Se per il Sindaco della cittadina in provincia di Foggia non esistono “motivazioni e giustificazioni” di fronte a questa strage, c’è qualcuno che, invece, sembra avere trovato la risposta.
Si tratta di Chef Rubio, già protagonista di furiose polemiche sui social. “Guardie penitenziarie e detenuti sono vittime di un sistema penitenziario da rifondare - ha scritto lo chef su Twitter - Siamo tutti vittime di uno ‘Stato’ assente che promette, non mantiene e che lascia morire i suoi figli per poi piangerli con lacrime di coccodrillo. Vergogna politici”. E ancora: “Sapete in che condizioni sono le carceri italiane? In che condizioni di stress sono costrette a lavorare le guardie penitenziarie? No, perché non ci entrare dentro le carceri. Non strumentalizzate, ma analizzate! Tutto c’entra, se arrivi a sterminare la tua famiglia e a suicidarti”. Insomma, parole che vorrebbero essere di cordoglio e vicinanza rispetto alle condizioni in cui opera la polizia penitenziaria, ma che finiscono per ritorcersi contro il suo autore, accusato da più parti di voler strumentalizzare mediaticamente la vicenda.
Guardie penitenziarie e detenuti sono vittime di un sistema penitenziario da rifondare. Siamo tutti vittime di uno “Stato” assente che promette, non mantiene e che lascia morire i suoi figli per poi piangerli con lacrime di coccodrillo. VERGOGNA POLITICI🇮🇹 https://t.co/znitB84Yw8
— Chef Rubio (@rubio_chef) October 12, 2019