Chef Rubio non perde mai occasione di porsi al centro di innumerevoli polemiche mediatiche, spesso scomode o, addirittura, di cattivo gusto. Ed è proprio questo il caso, almeno secondo i suoi critici, dei tweet postati dallo chef romano sul suo profilo Twitter, subito dopo l’omicidio dei due poliziotti avvenuto nella Questura di Trieste. Rubio, in pratica, ha puntato il dito contro i vertici delle forze di sicurezza italiane, incapaci a suo modo di vedere di garantire la sicurezza dei cittadini e colpevoli di mandare a morire dei giovani “impreparati fisicamente e psicologicamente” come lo erano Pierluigi Rotta e Matteo Demenego.

Sul banco degli imputati la facilità con cui lo squilibrato domenicano, appena arrestato, si sarebbe impadronito della pistola con cui poi ha compiuto la strage. Affermazioni che scatenato la reazione furiosa dei social network, ma anche dei leader sovranisti di Lega e Fd’I, Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

I tweet di Chef Rubio sull’omicidio dei poliziotti a Trieste

“Inammissibile che un ladro riesca a disarmare un agente - cinguetta Chef Rubio quando i corpi dei due giovani agenti di polizia freddati a Trieste sono ancora caldi - le colpe di questa ennesima tragedia evitabile risiedono nei vertici di un sistema stantio che manda a morire giovani impreparati fisicamente e psicologicamente. Io non mi sento sicuro in mano vostra”.

Insomma, colpa dell’inefficienza del nostro sistema di sicurezza, e della loro impreparazione, se Rotta e Demenego ci hanno rimesso la pelle. Un “Paese di Pulcinella” l’Italia secondo Rubio il quale si chiede “se è normale che due fermati senza manette possano fare sto macello”. Tanto per dirla con le parole dello Chef, dunque, “per servire il Paese bisogna essere virtuosi, viverla come missione e non come lavoro, essere impeccabili, colti, preparati fisicamente e mentalmente così da gestire qualsiasi imprevisto”.

Il sottinteso è che i due agenti caduti non avessero queste qualità, anche se, mette le mani avanti Chef Rubio, “i colpevoli sono sopra non sotto”.

Le reazioni furiose di Salvini, Meloni e dei social network: ‘Miserabile’

Insomma, quella appena riportato è una quantità di materiale social talmente esplosiva che non poteva deflagrare facendo anche un gran botto.

Se i leoni da tastiera si sono subito scatenati, sollecitando l’autore dei post a “tacere” nel migliore dei casi, oppure riservandogli epiteti irripetibili, anche Matteo Salvini e Giorgia Meloni non hanno resistito alla tentazione di rispondere alle provocazioni di Chef Rubio. “A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio. Non sei uno ‘chef’, sei uno stupido”, lo insulta il leader della Lega. “Odio dover dare spazio a questo individuo - chiosa invece la pasionaria di Fd’I - ma stavolta è troppo. Insulta la polizia nel giorno in cui vengono uccisi due agenti: e questo miserabile ce lo ritroviamo in tv. Nessun politico o giornalista di sinistra condanna parole agghiaccianti come queste.

Le condividono?”.