La manovra elaborata e resa nota dopo una lunga notte di discussione continua a far discutere il governo, che non trova un accordo sulle principali novità introdotte: limite di uso dei contanti, incentivi ai Pos, Quota 100, aumenti tasse. Quello che sembrava essere un vero accordo programmatico si è rivelato invece un accordo provvisorio "salvo intese", come specificato nel testo della stessa manovra. Ora sta ai protagonisti politici trovare una quadra per far diventare definitive tutte le modifiche fin qui enunciate.

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, raggiunto a Bruxelles dai rumori di palazzo, è contrario ad ulteriori rimaneggiamenti: "La manovra è già impostata, si possono solo fare verifiche tecniche", ha detto, tentando in questo modo di bloccare ogni tentativo di cambiare la direzione imposta in questi giorni.

"Quota 100 è un pilastro" ha continuato il premier, ponendo una ferma barriera a chi, come Matteo Renzi, leader di Italia Viva, vorrebbe a tutti i costi eliminarla. Conte accusa i partiti di essere facilmente influenzabili dalle categorie e precisa di essere l'unico vero responsabile dell'impostazione della manovra, dalla quale dipende la tenuta del Governo stesso.

M5S: senza il nostro voto non si va da nessuna parte

Il premier Conte è stato provocato proprio dalla parte politica che lo ha sostenuto e voluto alla carica più alta della Camera dei Deputati, in quanto il Movimento 5 Stelle ha pubblicato, sul proprio blog, un lungo articolo nel quale precisa che molti aspetti della manovra devono essere ancora discussi.

"L'inserimento di queste misure non fa recuperare risorse" scrivono, precisando che le necessarie coperture sarebbero da ricercare piuttosto dalle concessioni autostradali, nota dolente sulla quale più volte i 5 Stelle si sono espressi anche in passato, "non da commercianti, artigiani e professionisti, come si è sempre fatto in passato".

I grillini chiudono il post specificando che non si tratta di un ultimatum, anche se ne ha tutta l'aria, ma che sono disposti a sedersi ad un tavolo per discutere i singoli argomenti e trovare un accordo.

Renzi contro Quota 100

Da Firenze, mentre si svolge la Leopolda, Matteo Renzi fa sapere che Italia Viva presenterà un emendamento per eliminare Quota 100 e destinare le risorse ad essa assegnate alla famiglia e ad abbassare le tasse: "20 miliardi di euro in tre anni per sole 120.000 persone proprio non ci va giù".

Ma lo stesso Renzi sa bene che non è possibile eliminare questa legge, quindi mette già in preventivo che sarà solo una loro presa di posizione di principio, senza alcun effetto decisivo, anche considerando il proprio scarso potere di rappresentanza al momento attuale. "Ma sull'aumento delle tasse alle partite Iva ci faremo sentire", aggiunge l'ex leader del Pd, precisando che ci saranno sicuramente altre forze della maggioranza pronte a sostenere la battaglia. Il ministro Dario Franceschini del Pd, su Twitter, ha commentato così: "Un ultimatum al giorno toglie il governo di torno", e il segretario del Pd Zingaretti ha espresso il suo consenso ritwittandolo.

La manovra economica enunciata e le discussioni conseguenti hanno portato, come si poteva prevedere, a un calo di consensi alla compagine governativa; solo il 30% degli intervistati, da Dire e Tecné, dichiara fiducia al governo, mentre il 56% è decisamente contrario; continua a salire il consenso sulla Lega di Salvini e scende quello su Pd e 5Stelle.