Il 5 novembre è stato un martedì diverso per Giuseppe Conte che, alla Camera, ha relazionato su quello che sarebbe stato un presunto conflitto di interessi nato da un incarico professionale. Si parla, ovviamente, del così detto caso Fiber che è stato portato all'attenzione nazionale ed internazionale dal Financial Times. Il premier ha rispedito al mittente qualsiasi accusa, sottolineando che l'incarico professionale sarebbe arrivato prima di poter solo immaginare che sarebbe diventato primo ministro. Una relazione, la sua, che ha fatto da apripista ad una situazione in cui il Parlamento si è trasformato quasi in uno stadio, con le due ali (maggioranza e minoranza) che si sono sfidate a colpi di cori scanditi.

Particolarmente riconoscibile è stato quello di Lega e Fratelli d'Italia che hanno invocato le elezioni.

Conte sottolinea di essersi sempre astenuto su Retelit

Conte ha sfruttato le sue competenze da avvocato per mettere in pratica una vera e propria difesa personale. Ha, infatti, sottolineato che, in virtù della sua attività di legale, ha avuto, nel maggio scorso, l'incarico da Fiber 4.0 di offrire "un parere giuridico pro veritate circa l'applicabilità della cosiddetto Golden Power e dei conseguenti obblighi di notifica con riferimento alle operazioni nei confronti della società Retelit". Conte sottolinea l'impossibilità del materializzarsi di un presunto conflitto di interessi sulla base del fatto che il parere richiestogli è stato consegnato lo scorso 14 maggio.

"Da Presidente del Consiglio - ha sottolineato - mi sono astenuto da qualsivoglia forma di coinvolgimento, formale e sostanziale, riguardanti la decisione circa l'esercizio della Golden Power nell'operazione Retelit".Conte inoltre ha detto di non aver lasciato l'incombenza a Salvini di presiedere il Consiglio dei Ministri nel quale fu esaminata la questione.

Stessa decisione presa lo scorso 8 agosto, quando la questione tornò all'attenzione della Presidenza del Consiglio. "Non ho mai - ha evidenziato il premier - preso parte alle decisioni che hanno riguardato il procedimento di esercizio della Golden Power relativo alla operazione Retelit".

La furia dell'opposizione

Pochi minuti dopo l'intervento di Conte, la Camera si è trasformato in un vero e proprio stadio: dalla parte sinistra dell'aula si urla un coro che, secondo l'Huffington Post, inneggia a Moscopoli, in riferimento ai fatti che destano richieste di chiarimenti dal centro-sinistra alla Lega.

Dalla parte opposta, invece, si leva ben chiaro un solo coro. "Elezioni, elezioni, elezioni". Il tutto in riferimento al fatto che Conte ed il suo governo, secondo l'opposizione, non sarebbero, al momento, legittimati dal consenso popolare espresso dai sondaggi e, soprattutto, ai risultati delle ultime urne che vedono spesso il sodalizio M5S-Pd, in difficoltà, come accaduto in Umbria dove hanno corso insieme o, come successo alle europee, molto distanti dalla Lega anche singolarmente.