Domenica 24 novembre il movimento delle sardine ha compiuto i suoi primi 10 giorni di vita. Nate a Bologna da un flashmob convocato in rete da alcuni ragazzi per protestare contro le politiche di Matteo Salvini, le sardine sono divenute immediatamente un fenomeno mediatico e social. Gli hashtag a loro collegati hanno spopolato su Twitter, mentre i talk show televisivi hanno fatto a gara per accaparrarsi come ospiti alcuni giovani pesci azzurri. A spiccare di una spanna su tutti per polarità è stato Mattia Santori, capace di tenere testa alle domande dei suoi interlocutori come un consumato politico.
Non sono mancati neanche gli scivoloni, come quello su Bibbiano che sarebbe solo “propaganda”. E qualcuno sul web si è persino spinto a paragonare la sua immagine a quella della defunta rockstar Jim Morrison, mitico leader dei Doors. Ma quanto valgono queste sardine nelle urne? Se lo è chiesto Antonio Noto, direttore della Noto Sondaggi, secondo il quale il movimento, che non è ancore nemmeno tale, avrebbe già un potenziale elettorale del 15%.
I sondaggi politici di Antonio Noto sulle sardine
Antonio Noto, direttore dell’omonimo Istituto di sondaggi, sceglie di pubblicare un articolo online su quotidiano.net per rendere noti i risultati del primo sondaggio ufficiale effettuato per testare le potenzialità elettorali delle sardine.
Noto premette subito che è ancora presto per stabilire se si tratti solo di una “momentanea effervescenza”, oppure se il neonato moto di protesta abbia invece le carte in regola per trasformarsi in un vero e proprio “soggetto politico”. Il dato più importante viene fornito subito, senza troppi preamboli: il potenziale elettorale delle sardine si aggirerebbe in torno ad uno stupefacente 15%.
Un movimento orientato a sinistra secondo il 75% degli intervistati.
Il ‘colpo di scena’: il 10% degli italiani le voterebbe certamente
Il successo travolgente delle sardine si deve, secondo Antonio Noto, alla comunicazione vincente che è stata messa in campo, sia sui social che con gli slogan contro Matteo Salvini urlati nelle piazze piene.
La “contrapposizione” al leader della Lega, spiega il sondaggista, è stato il necessario collante della protesta, come del resto accade durante la nascita di quasi tutti i movimenti politici che hanno bisogno di un nemico da additare. Tuttavia, al momento solo il 22% degli italiani conosce abbastanza bene il fenomeno, il 28% ne ha solo sentito parlare, mentre ben il 40% degli intervistati nei sondaggi non ne sa nulla. La maggioranza, però (il 54%), ritiene che il movimento delle sardine “sia destinato ad estendersi in tutta Italia”. Comunque sia, in caso di candidatura, si registra un “colpo di scena” perché “il 10% della popolazione dichiara che li voterebbe certamente”. Anche se, come già detto, il loro potenziale si spinge fino al 15%.