Le elezioni regionali in Umbria hanno fatto segnare il grande risultato del centrodestra e certificato il fallimento dell'esperimento (così lo ha definito Di Maio) rappresentato dalla coalizione Partito Democratico-Movimento Cinque Stelle. La piccola regione del centro Italia, pur non rappresentando un grande parametro dal punto di vista quantitativo e demografico per le ristrette dimensioni, è diventata un vero e proprio banco di prova per misurare il consenso del'attuale esecutivo. Il risultato è stato nefasto per le due forze governative e non è detto che non possa influenzare il futuro della politica nazionale.

A misurare, però, in che modo sono cambiati gli umori dell'elettorato ci ha pensato Nando Pagnoncelli. Il noto sondaggista ha pubblicato oggi, 1° novembre, sul Corriere della Sera dei dati che continuano a segnare conferme positive da parte della Lega e un trend che sembra essere particolarmente negativo per l'esecutivo. Anche Fratelli d'Italia è in netta ascesa.

Lega e Fratelli d'Italia in rampa di lancio

La Lega sopra il 30%, almeno nelle rilevazioni dei sondaggi, non fa più notizia. Il dato sembra stabile ed è un punto di totale accordo da parte di tutti quegli organi che si occupano di effettuare le rilevazioni statistiche sulle intenzioni di voto. La novità raccolta dai numeri di Pagnoncelli è che, però, le elezioni in Umbria hanno dato un ulteriore sprint alla capacità del Carroccio di stare saldamente al primo posto tra i partiti italiani.

34,3%, con un incremento del 3% rispetto allo scorso 26 settembre. Bastano questi numeri per capire l'impatto avuto dagli ultimi fatti della politica sul consenso di cui sarebbe accreditato il partito di Matteo Salvini. +1 % per Fratelli d'Italia che varia dall'8,9% al 9,8%. All'interno della coalizione di centrodestra paga solo Forza Italia che perde lo 0,8% e ha ora il 6,2%.

Bene anche Italia Viva di Renzi

Si può, invece, parlare tranquillamente di crollo per i partiti che compongono la maggioranza giallorossa. Il Partito Democratico scivola al 17,2% dal 19,5%, Occorre ricordare come, negli ultimi tempi, i dem potrebbero risentire, così come forse anche Forza Italia, di una fuoriuscita dei consensi convogliati verso Italia Viva che oggi passa dal 4,8 al 6,2%, mentre il M5S si ferma al 17,9%.

Con riferimento alla data del 26 settembre i grillini avevano addirittura il 20,8%. L'indice di gradimento di Conte cala di un punto e si ferma al 48%, mentre Salvini guadagna ben cinque punti percentuali e si assesta al 40%. Dati che rischiano di aprire per le prossime regionali in Emilia Romagna scenari inattesi. La campagna elettorale entrerà nel vivo e toccherà a ciascuna forza politica provare a confermare o ribaltare quanto i sondaggi dicono.