Marco Travaglio che chiede al M5S di farsi da parte, di sparire per sempre, di auto cancellarsi e di sciogliersi per liberare finalmente l’Italia dalla cappa oppressiva pentastellata che avvolgerebbe il nostro Paese da qualche anno. A prima vista potrebbe sembrare una boutade, uno scherzo, un’esortazione ironica. E, infatti, leggendo con attenzione l’editoriale pubblicato sul Fatto Quotidiano dal suo direttore venerdì 1° novembre, si scopre che è proprio così. Travaglio chiede sì di abolire il M5S, ma in realtà la sua critica è rivolta contro tutte le altre forze politiche e i mass media al seguito che non attendono altro per poter tornare ai metodi della vecchia Politica.

Insomma, a conti fatti, Travaglio non abbandona Luigi Di Maio e compagni, considerati ancora l’unica ancora di salvataggio contro la corruzione e la mala politica.

L’editoriale di Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: ‘Abolire il M5S’

‘Abolire i 5Stelle’, si intitola proprio così l’editoriale di Marco Travaglio pubblicato sul Fatto Quotidiano venerdì 1° novembre, giorno di Ognissanti. A leggere quel titolo i pentastellati, che molto spesso coincidono con i lettori di Travaglio, avranno fatto un salto sulla sedia. E non li avranno certo aiutati a modificare la loro impressione nemmeno le prime righe vergate dal direttore. Travaglio afferma di voler lanciare un accorato appello al M5S, sentendosi di interpretare quello che sarebbe un “sentimento largamente diffuso” non solo tra le varie forze politiche avversarie dei grillini, ma anche “nei giornaloni, nei grandi gruppi” e nelle case di alcuni cittadini italiani, ma solo “i più furbi”.

Insomma, i pentastellati dovrebbero al più presto uccidersi, scomparire, sciogliersi ed, infine, estinguersi. Di Maio, Grillo e soci dovrebbero fare come i membri delle sette religiose americane che decidono di suicidarsi in massa. Un’immagine cruda, ma che rispecchierebbe in pieno il desiderio dei loro avversari, sia di destra che di sinistra.

Il direttore del Fatto esorta i pentastellati: ‘Via, tutti a casa’

Una volta sparito il M5S, si augura sempre ironicamente Marco Travaglio, si potrà finalmente tornare alla “buona politica” di un tempo, Dunque, “via, tutti a casa”, sia gli oltre 300 parlamentari che il Premier Giuseppe Conte e tutti i Ministri, niente candidature nelle prossime elezioni regionali e via da Roma e Torino anche le due sindache Virginia Raggi e Chiara Appendino.

Solo così, chiosa Travaglio, “dopo 10 anni d’inferno, l’Italia potrà finalmente chiudere quest’orrenda parentesi di antipolitica, populismo, giustizialismo e incompetenza”. Finalmente Matteo Salvini potrà vincere le elezioni nominando “Savoini agli Esteri, Berlusconi alla Giustizia, Arata agli Interni, Siri alle Finanze” e trasferendo “Palazzo Chigi al Papeete”. Basta, dunque, con “quel delinquente di Conte”, così saranno “tutti contenti” sia a destra che a sinistra.