Si è svolta nella tarda mattinata di questo sabato 7 dicembre a Roma l'assemblea nazionale unitaria delle sinistre di opposizione, ovvero delle formazioni politiche che contestano "da sinistra" il Governo Conte.
Circa 300 persone si sono riunite al Teatro de Servi, nel pieno centro della Capitale, rispondendo all'appello promosso ormai circa un mese fa da parte del Partito Comunista Italiano, del Partito Comunista dei Lavoratori e di Sinistra Anticapitalista, che avevano lanciato tale assemblea sotto lo slogan "Unire le lotte, contro un Governo padronale e contro le destre reazionarie".
La sinistre di opposizione in assemblea
Il testo dell'appello che lanciava l'assemblea affermava senza mezze misure: "il Governo Conte bis è un esecutivo dei poteri forti nazionali ed europei" e che "il PD è il loro punto di riferimento organico" e "il M5S un utile comprimario". Nelle scorse settimane in diverse città italiane si erano anche riunite delle assemblee locali proprio per discutere come organizzare un'opposizione di sinistra al Governo in carica. All'assemblea hanno aderito anche il coordinamento nazionale di Potere al Popolo, il Partito della Rifondazione Comunista, Risorgimento Socialista, Fronte Popolare, Partito del Sud, Partito dei CARC e PMLI, oltre a vari gruppi e collettivi locali di ispirazione marxista e anticapitalista.
Un novero di formazioni che molto difficilmente avevano dialogato e collaborato tutte assieme fra loro nel corso degli ultimi anni.
Nel corso delle circa quattro ore di assemblea sono intervenuti, fra gli altri, i leader delle tre formazioni promotrici, ovvero Marco Ferrando per il PCL che ha introdotto l'incontro, l'ex senatore Franco Turigliatto per Sinistra Anticapitalista che ha moderato l'assemblea e ha parlato verso la metà e Mauro Alboresi per il PCI, a cui sono spettate le conclusioni.
Fra i numerosi interventi c'è stato quello di Eliana Como, della minoranza di sinistra interna alla Cgil, denominata "Il sindacato è un'altra cosa", che ha sottolineato le varie emergenze economiche e sociali del paese, denunciando anche i limiti della triplice sindacale.
È intervenuto anche Giorgio Cremaschi, portavoce nazionale di Potere al Popolo, dicendo: "Siamo nel punto più basso della democrazia di questo Paese dal 1945 a oggi, lo dimostra il fatto che fra le masse popolari c'è addirittura chi preferirebbe un dittatore.
Nel nostro paese le parole 'conflitto sociale' e 'di classe' sono stati cancellate come se fossero maledette". Aggiungendo "Chi sta col MES è un nemico delle classi popolari". Mentre sulle Sardine ha detto: "È ovvio che facciano bene ad andare in piazza contro Salvini e Meloni, ma sono essenzialmente dei renziani che fanno del populismo buonista ma senza popolo".
Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, ha spiegato che: "Siamo al paradosso che oggi fra i più contrari alle nazionalizzazioni sono proprio gli elettori di centrosinistra. Purtroppo la nostra debolezza non è in grado di far emergere le contraddizioni di Salvini e Meloni, che sono dei servi di Trump e sovranisti solo contro chi sta in basso".
Aggiungendo anche: "Io non vorrei regalare la parola 'sinistra' al Pd e ai suoi satelliti. La principale emergenza di questo paese non è l'immigrazione ma l'assenza di una sinistra popolare e di classe. Dobbiamo spiegare in modo instancabile che non è sostenendo le politiche antipopolari che si erode il consenso della Lega".
Nicolò Monti della FGCI ha spiegato: "Pd e Lega non sono uguali ma servono lo stesso padrone. Serve una vera alternativa di sistema, a tal fine servirebbe anche un sindacato veramente di lotta. L'Unione Europea è irriformabile".
L'ex europarlamentare Eleonora Forenza, dirigente del PRC, ha detto: "Serve unità di azione partendo dalle lotte concrete, fuori dall'elettoralismo.
Dobbiamo creare una reale alternativa rispetto alle due varianti del liberismo, ovvero quella dell'establishment e quella del sovranismo. Per essere anticapitalisti oggi serve essere anche femministi ed ecologisti". Concludendo: "Dobbiamo imparare dai nostri errori, visto che fino a qualche mese fa stavamo ne La Sinistra, e oggi alcuni di quei compagni stanno al Governo col PD. I nostri compiti sono quelli di non lasciare la questione sociale a Salvini e di non lasciare l'antifascismo al PD".
Sostanzialmente la proposta Politica emersa è quella di un'unità fra le varie soggettività, che non sia finalizzata alle elezioni, come le sinistre avevano fatto in passato con scarsi successi, ma invece un'unità sui temi sociali per dare una sponda politica ai lavoratori e alle lavoratrici. L'assemblea si è impegnata a costruire, nelle prossime settimane, una campagna a favore delle nazionalizzazioni, con la prospettiva di una manifestazione nazionale nei primi mesi del 2020.