Giorgia Meloni e Matteo Salvini, da leader di Fratelli d'Italia e la Lega, rappresentano il futuro di un centrodestra che, secondo i sondaggi e assieme a Forza Italia, potrebbe vincere potenziali elezioni a stretto giro di posta. Tuttavia, il sodalizio che sembra solidissimo, rischia di avere anche momenti di dissidio quantomeno programmatico. È quanto si evince da un'intervista rilasciata a Il Corriere della Sera in cui Giorgia Meloni ha manifestato totale dissenso all'idea di un governo bipartisan lanciata da Matteo Salvini. Il numero uno della Lega sarebbe pronto a sostenere l'ipotesi di una strategia di larghissime intese, chiamato a fronteggiare le emergenze del Paese prima di tornare alle elezioni.

Lo ha fatto nel corso di una ospitata a Non è l'arena, trasmissione condotta da Massimo Giletti.

Salvini dice che bisogna andare oltre la poltiica

Matteo Salvini ha fatto una proposta che è destinata quantomeno a far discutere. "Ogni giorno chiudono - ha detto - fabbriche e aziende". Presupposto che richiederebbero l'istituzione di un qualcosa che lui chiama "comitato di salvezza nazionale" che possa affrontare le cinque priorità dell'Italia che lui stesso individua: "lavoro, tasse, salute, infrastrutture e giustizia". "Io - ha detto - propongo, da prima forza politica del Paese, di fermarsi tutti, deporre le armi, sedersi attorno ad un tavolo insieme a imprenditori, sindacati, liberi professionisti, prendere in mano le prime cinque priorità del Paese e trovare un accordo fra tutta la politica".

"L'Italia - ha evidenziato Salvini - ha un problema che va al di là della politica".

La Meloni rifiuta l'idea del comitato

L'idea che si possa mettere in piedi una linea comune che, seppur in maniera temporanea, possa coinvolgere tutti i partiti o quasi rappresenta una prospettiva utopistica nella mente di Giorgia Meloni. Le leader di Fratelli d'Italia ha manifestato un certo scetticismo provando a spiegare le sue idee attraverso un esempio concreto.

La presunta incompatibilità rivelata troverebbe una prima spiegazione nel fatto che, a suo avviso, la manovra in via d'approvazione prevederebbe, almeno nella sua opinione, un incremento di tasse di 6 miliardi nel 2020 e di 11,2 nel 2021. "Le nostre visioni - ha sottolineato - sono totalmente divergenti". Tra l'altro il totale disaccordo tra chi oggi sta al governo e chi all'opposizione di centrodestra riguarda anche il Mes.

Un'idea quella di Salvini, perciò, bocciata in toto da Giorgia Meloni che non ha avuto particolari remore nel definirla con parole chiare e inequivocabili. "È - ha detto - un’idea incomprensibile". Parole che, naturalmente, non metteranno in discussione la vicinanza politica tra Lega e Movimento Cinque Stelle, ma che indicano comunque eterogeneità e necessità di un confronto per determinare certe politiche future.