L’ultimo film di Checco Zalone, Tolo Tolo, è uscito nelle sale cinematografiche da meno di una settimana, il 1° di gennaio, ma già rischia di battere tutti i record di incassi fatti registrare da una pellicola italiana. Le polemiche politiche, invece, sono esplose ben prima della sua uscita. A far discutere era stato il video-trailer del film, la canzone Immigrato, che aveva indignato buona parte della critica, arrivata persino a tacciare di razzismo Zalone. Quando poi si è scoperto che Tolo Tolo non era affatto razzista ma, semmai, troppo buonista, a puntare il dito contro l’attore e regista pugliese sono stati i cosiddetti sovranisti.

Come nel caso del parlamentare di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa il quale, prima con un tweet e poi con un’intervista rilasciata a Radio Radio, ha definito il film “veramente noioso”, con il protagonista che avrebbe “ceduto all’opportunismo” allo scopo di piacere ai “radical chic” e alla “critica di sinistra”.

L’intervista di Ignazio La Russa a Radio Radio: ‘Guardando Tolo Tolo ho sonnecchiato tutto il tempo’

“Ho letto il suo tweet che è una stroncatura vera e propria del film”, così il conduttore Stefano Molinari si rivolge a Ignazio La Russa, ospite di Radio Radio, il quale aveva pubblicato un post in cui si diceva fortemente deluso dopo la visione di Tolo Tolo. “È vero, io mi sono annoiato e ho sonnecchiato tutto il tempo - ammette il politico meloniano - conoscevo la storia, un tentativo un po’ strano di vendere il film come sovranista per far andare al cinema un certo tipo di pubblico, ma si capiva che era di segno completamente opposto.

Ma questo non mi ha impedito di andarlo vedere perché a me Checco Zalone piace, ma quello che mi ha deluso, al di là dei contenuti, è che Tolo Tolo è veramente noioso, cioè non si ride mai. E uno che va a vedere Zalone pensa di vedere un film comico con delle battute che facciano ridere - si lamenta La Russa - ce ne saranno un paio che ti fanno sorridere, ma il resto è di una noia profonda.

Il massimo del divertimento del film è quando dice ai terroristi islamici ‘preferisco stare con voi che con mia moglie’. Poi, al di là della noia, ci sono dei passaggi che proprio non ho condiviso”.

Il paragone tra Zalone e la Boldrini: ‘Lei almeno ci mette passione, lui solo opportunismo’

La Russa critica duramente la scena in cui si vede un gruppo di soldati italiani in Africa “con la bandiera italiana”, perché Checco Zalone “li dipinge in quel minuti nella maniera peggiore che io abbia mai visto fare, senza alcuna ragione.

Non so se fa ridere una cosa del genere. Questa è la parte che mi ha fatto più schifo del film. Per il resto è stata noia”. Molinari a quel punto ironizza: “E voleva pure i soldi indietro”. Lui si schermisce, ma poi riparte subito all’attacco. “I soldi indietro non li vorrei, ma era un modo per dire che ero insoddisfatto che Zalone, con la sua verve comica che ha sempre avuto, abbia ceduto all’opportunismo facendo un film che piacesse ai radical chic e alla critica di sinistra - punta il dito contro il regista di Tolo Tolo facendo un paragone tra lui e Laura Boldrini - che raccontasse una questione importante come l’immigrazione come se fosse raccontata dalla Boldrini che, almeno, ci mette passione.

Non giudico la persona - prosegue poi nel suo affondo La Russa - giudico il film il cui autore credo sia uno di sinistra, Paolo Virzì. Hanno fatto un accordo per fare soldi, lo capisco, quindi avevano bisogno di una critica favorevole, ma nello stesso tempo hanno fatto la truffa della canzone sovranista. Io mi aspettavo solo di ridere, di divertirmi, e invece mi sono profondamente annoiato. Quando vuole fare la lezioncina democratica c’è la musica di Faccetta nera che lui mette nei momenti in cui vuole denunciare un pensiero razzista, mentre di quella canzone tutto si può dire tranne che fosse razzista. Il film è una storiella buonista alla Boldrini, scontata, banale”, conclude.