L'Italia si prepara ad entrare nella cosiddetta Fase 2, durante la quale i cittadini dovranno cominciare a convivere con il nuovo Coronavirus. Dal 4 maggio saranno allentate alcune delle misure restrittive introdotte dal Governo in questi due mesi: è quanto dichiarato dal Premier Giuseppe Conte in un'intervista rilasciata a La Repubblica il 26 aprile.

Il Presidente del Consiglio ha anche chiarito però che, l'alleggerimento delle limitazioni, non significherà di certo un "liberi tutti".

Dunque, quasi certamente anche nelle prossime settimane bisognerà rispettare il distanziamento sociale, mentre si attendono delucidazioni sulle modalità di utilizzo delle mascherine.

Al quotidiano romano, Conte ha spiegato che ormai è giunto il momento di far ripartire l'economia italiana, rimarcando che se il lockdown si fosse ulteriormente protratto, si sarebbe rischiata una "compromissione troppo pesante del tessuto socio-economico del Paese".

Alcune attività strategiche potranno ripartire dalla prossima settimana

Stando alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio, già dalla prossima settimana potranno riaprire alcune attività essenziali presentando l'autocertificazione ai prefetti. Tra queste, dovrebbero esserci le aziende legate all'edilizia carceraria e scolastica.

In merito alla scuola, il Premier ha ribadito che quasi certamente si tornerà in aula a settembre. "La didattica a distanza, mediamente, sta funzionando bene", ha dichiarato Conte a La Repubblica, sottolineando l'impegno profuso finora dalla Ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina soprattutto nell'organizzazione degli esami di Stato "in conferenza personale e in condizioni di sicurezza".

Il Capo del Governo ha affermato che - al contrario della scuola - i fedeli potrebbero tornare quanto prima in chiesa. Il comitato tecnico-scientifico infatti sta studiando una serie di regole da seguire per prendere parte alle cerimonie religiose senza esporsi troppo al rischio contagio.

Conte ci ha tenuto a lanciare un chiaro messaggio alle Regioni: è necessario agire di concerto e con unità di intenti, perché "il virus non conosce distinzioni territoriali e dobbiamo assolutamente prevenire una seconda ondata di contagi".

Bar e ristoranti riapriranno in un secondo momento

Giuseppe Conte ha evidenziato che bar e ristoranti non riapriranno dal 4 maggio. Al contempo ha assicurato che Palazzo Chigi e la task-force governativa stanno lavorando per fornire agli esercenti un "orizzonte temporale chiaro" su quando e come ripartire. Inoltre non ha escluso che si possano consentire le consegne a domicilio oppure le attività da asporto.

Il Premier ha anticipato che già durante l'annuncio del prossimo decreto - che potrebbe avvenire all'inizio della prossima settimana se non addirittura stasera, 26 aprile - fornirà tutte le informazioni necessarie ai ristoratori sulle tempistiche della ripresa del loro lavoro per consentirgli di organizzarsi in tempo.

Infine Conte ha assicurato che verrà introdotto un prezzo calmierato per le mascherine: "In modo da evitare speculazioni e abusi di mercato".