CasaPound pronta a scendere in piazza contro il Mes violando la quarantena. È questo l’annuncio fatto sui social dal leader Simone Di Stefano, a poche ore dalla riunione dalla riunione dell’Eurogruppo che dovrà esprimersi sul Meccanismo europeo di stabilità e sugli altri strumenti economici sul tavolo della Ue contro la crisi economica. Di Stefano non usa mezze misure per lanciare un avvertimento al Governo guidato da Giuseppe Conte affinché non receda dal suo proposito, ribadito più volte, di non voler piegarsi ad accettare il Mes. Certo, per Di Stefano anche gli eurobond non sono la soluzione giusta, visto che CasaPound da tempi non sospetti teorizza l’uscita dell’Italia dall’euro.

Ma la sua minaccia di rompere la quarantena per andare a manifestare in piazza Montecitorio fa discutere la Politica.

Conte dice 'no' al Mes e ‘sicuramente si’ agli eurobond

Nella serata di lunedì 6 aprile, il Presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, ha ripetuto a chiare lettere che il Governo da lui presieduto dirà 'no' ad una eventuale proposta della Ue di ricorrere al Mes per fronteggiare la drammatica crisi economica in atto in tutta Europa. “Sicuramente sì”, ha aggiunto invece il Premier, ai cosiddetti eurobond. Opzione che però, al momento, sembra sia stata sonoramente bocciata da Olanda e, soprattutto, Germania. Il vertice in video conferenza dei Ministri delle Finanze europei, previsto per martedì 7, dovrà cercare di fornire le prime risposte.

L’annuncio di Di Stefano: ‘Pronti a scendere in piazza contro il Mes’

Intanto, però, Simone Di Stefano sembra avere le idee chiare e, prima con un tweet e poi con una lunga diretta Facebook, annuncia l’intenzione del suo partito, CasaPound, di scendere in piazza violando la quarantena qualora il Mes venisse accettato.

“Voglio annunciare che abbiamo intenzione, qualora venisse attivato il Meccanismo europeo di stabilità da parte di questo Governo, di scendere in piazza - dichiara Di Stefano su Fb - è una decisione grave, che può anche generare scompiglio e non essere compresa, ma stiamo vivendo un momento assolutamente grave per l’Italia.

Abbiamo un Governo raccogliticcio, tenuto in piedi con lo scotch, fatto dai soliti partiti che non esistono come Italia Viva di Matteo Renzi, che nessuno ha mai votato ma che si è solo formato in Parlamento. Abbiamo il M5S che è un partito evanescente, quindi la situazione di questo Governo è assolutamente emergenziale, così come c’è un’emergenza fuori da quel palazzo. Quindi non può prendere delle decisioni così gravi per il futuro della nostra nazione come quella di aderire al Mes”.

CasaPound disposta a violare la quarantena

Di Stefano ricorda poi che gli altri leader di opposizione, come Salvini e Meloni, hanno promesso una durissima battaglia in Parlamento contro il Mes. CasaPound, invece, è disposta a scendere addirittura in piazza perché non si fida del Governo Conte, che si comporterebbe da “dittatore” sostenuto dai media.

I miliardi di euro che verrebbero iniettati nell’economia sarebbero niente altro che una “truffa” perché in realtà non esisterebbero. Il leader del partito di estrema destra critica anche il sistema bancario che secondo lui non aprirà i cordoni delle borse perché garantito dallo Stato. E, in questa situazione, alcuni esponenti del Pd si permetterebbero di ipotizzare l’utilizzo del Mes che “ci lega mani e piedi e ci consegna all’usura internazionale”, denuncia Di Stefano. Una cosa inaccettabile. Dunque, “qualunque tentativo di attivare il Mes vedrà la discesa in piazza, quarantena o meno” di qualche migliaio di “patrioti disposti a tutti, a uscire di casa e a raggiungere il Parlamento per dire basta”, conclude.