Si è tenuta sabato 16 maggio la riunione tra il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il Ministro degli Affari regionali Francesco Boccia con i Presidenti delle Regioni, che hanno acceso il dibattito sulle riaperture previste per la Fase 2. Durante l'incontro i governatori hanno palesato il timore che le linee guida regionali, accordate nell'incontro Governo-Regioni di venerdì scorso, potessero risultare depotenziate dal dispositivo del Dpcm. "Temiamo che l'accordo politico raggiunto venerdì sia stato depotenziato dai vari comitati tecnico scientifici.

E se non c'è chiarezza di regole o peggio regole assurde si creerà il caos normativo che non consentirà a nessuno di aprire, aveva affermato il Presidente della Liguria Giovanni Toti. La discussione, che si è protratta fino a tarda notte, ha avuto risvolti positivi. Al termine infatti il Governo ha accettato di allegare al suo testo le linee guida delle Regioni. Il Ministro Boccia ha dichiarato: "Le richieste delle Regioni erano legittime. La soluzione è stata raggiunta nell'interesse del Paese".

Le linee guida delle regioni

Nella videoconferenza di venerdì 15 maggio, presenziata dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte in linea con i Ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia, i governatori regionali in vista delle aperture imminenti, avevano presentato una bozza contenente le linee guida delle Regioni, che consistono in una serie di misure cautelari:

  • per bar e ristoranti, distanziamento tra i clienti di almeno un metro, massima igiene del personale e divieto di buffet;
  • nelle stazioni balneari divieto di praticare sport di gruppo che creino assembramenti;
  • per quanto concerne i centri estetici, no al bagno turco e alla sauna;
  • nei centri commerciali potrà essere controllata la temperatura ai clienti (se supera 37.5 gradi non si entra).

Il decreto del Governo

Le Regioni, seguendo la conta dei contagi, potranno adottare misure più restrittive.

I provvedimenti annunciati in diretta tv nella serata di sabato 16 maggio dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte sono contenuti nel decreto legge 16 maggio 2020 n. 33, riportato nella Gazzetta Ufficiale. Il testo prevede l'uso della mascherina e il distanziamento sociale nei luoghi affollati e il divieto di assembramenti.

Potranno riavviare la loro attività tutti i centri legati alla cura della persona, i punti di vendita di ogni genere all'ingrosso e al dettaglio. Anche gli operatori turistici e balneari potranno riprendere a offrire i loro servizi. Per quanto concerne gli spostamenti fisici, sarà possibile da oggi 18 maggio spostarsi all'interno della Regione di appartenenza senza alcuna autocertificazione.

Rimarrà invariata la regola per i fuori-sede che potranno fare rientro nella Regione di residenza; mentre per i viaggi interregionali o all'estero il Presidente del Consiglio Conte ha rimandato al 3 giugno prossimo (salvo gravi motivi).

La mancata esecuzione delle norme in vigore comporterà per i cittadini una sanzione che va dai 400 ai 3.000 euro. Conto ancora più salato per le imprese per cui è prevista la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni. Il decreto legge rimarrà in vigore dal 18 maggio al 31 luglio 2020.