"Ragionevolmente ci sono le condizioni per proseguire, dobbiamo tenere sotto controllo il virus", queste le parole di Giuseppe Conte nella giornata del 10 luglio. Si va verso una proroga dello stato di emergenza probabilmente fino al 31 dicembre anche se poi il premier frena. Continuano a essere tanti gli aggiornamenti che riguardano il Coronavirus sia in Italia e sia nel resto del mondo. Con i contagi che ancora in Italia sono in salita e con alcuni piccoli focolai che si stanno diffondendo, per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è importante tenere la situazione sotto controllo.

I contagi sono ancora rilevanti

In Italia si presentano ancora diversi focolai e in alcune regioni l'indice Rt è sopra 1. Questo porta il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a pensare che ci siano tutti i presupposti per prorogare lo stato di emergenza per tutto il 2020. La decisione potrebbe giungere già dalla prossima settimana poiché il 14 luglio scadrà infatti il Dpcm che è in vigore ad oggi ma sempre prima confrontandosi con il Parlamento.

Si va dunque verso la proroga fino alla fine dell'anno anche se ancora bisogna parlarne con il Parlamento e dunque per dipendenti pubblici e privati continuerà lo smart working. Il presidente Conte afferma però che ancora la decisione non è ufficiale e che in ogni caso andrà discusso in Aula.

Con la proroga, la Protezione Civile manterrà ancora un ruolo centrale soprattutto in vista della riapertura delle scuole. L'idea di Conte è quella di tutelare il paese anche in vista delle previsioni che erano state fatte dal Comitato tecnico scientifico e cioè che in autunno si potrebbe avere una seconda ondata di contagi.

Pareri discordanti

Non sono dello stesso parere i rappresentanti del centrodestra. A partire da Salvini infatti, sono in molti a pensare che bisognerebbe dare fiducia agli italiani che hanno dimostrato buon senso e responsabilità. Dal PD invece si chiede a Giuseppe Conte di spiegare in Parlamento le ragioni di una proroga. La leader di Fdi Giorgia Meloni afferma che non ci sono i presupposti per una proroga fino alla fine dell'anno.

Mettendo da parte i discordanti pareri politici, ciò che guiderà questa decisione sarà sicuramente l'andamento dei contagi. Come accennato in precedenza in cinque regioni l'indice Rt è maggiore di 1. Si tratta dell'Emilia-Romagna, del Veneto, Lazio, Piemonte e Toscana.

Inoltre in tutte quasi le regioni e province sono stati diagnosticati dei casi di infezione in aumento. Nel bollettino dell'Italia del 10 luglio 2020 si contano 276 contagi in più rispetto al giorno precedente. Sempre rispetto al 9 luglio, si contano 12 nuovi decessi e 295 persone dimesse e dunque ormai guarite. Tuttavia l'indice Rt nazionale resta sotto l'1 anche se il ministero della Salute avverte che ancora esiste una trasmissione diffusa del virus. Essendo la circolazione del virus ancora molto rilevante, ciò che è importante è la prevenzione, la cautela e un forte senso di responsabilità da parte dei cittadini.