I dati relativi al Coronavirus preoccupano. Le soglie raggiunte non fanno suonare gli allarmi più acuti, ma a generare qualche ansia è il trend. A spiegarne il motivo è stato Agostino Miozzo. Il coordinatore del Comitato Tecnico scientifico, nonché medico e dirigente della Protezione Civile, in un'intervista rilasciata a Il Messaggero ha spiegato i motivi per i quali oggi si abbia ben presente che la situazione possa peggiorare.

Bollettino coronavirus fornisce dati preoccupanti

Il bollettino che ogni giorno viene diramato dal ministero della Salute racconta quanto i contagi stiano salendo.

Al momento il dato migliore è rappresentato dall'elevata percentuale di asintomatici. Tuttavia, c'è un'opinione diffusa secondo cui più il virus circola più si innalza il rischio che possa raggiungere le categorie più fragili della popolazione. Restando, però, sulle note statistiche degli ultimi giorni, il pensiero di Agostino Miozzo risulta particolarmente chiaro. "Sono discretamente preoccupato - ha detto - se i dati vanno avanti così è probabile che supereremo le mille unità al giorno".

Quello che, al momento, si aspetta è capire quali saranno gli effetti di settimane in cui in alcune zone sono sembrate saltare molte delle regole fissate per evitare la propagazione del contagio. Non a caso il Dpcm del 16 agosto ha provveduto a chiudere le discoteche fino al 7 settembre a a istituire l'obbligo di indossare le mascherine anche all'aperto, dalle 18 alle 6 e nei luoghi affollati.

Dalle parole del funzionario della Protezione Civile emerge l'idea che i prossimi 15 giorni rappresenteranno una cartina di tornasole della situazione.

Nuovo lockdown? Non sarebbe generalizzato

Sebbene al momento gli ospedali siano lontanissimi dalle percentuali di saturazione viste nei mesi più tragici dell'epidemia, è la valutazione della prospettiva a generare preoccupazione.

"Questo - ha proseguito Miozzo - è il vero dramma. Il ritmo di crescita è evidente. Non si possono fare i miracoli di fronte ai numeri". Parole che, naturalmente, aprono anche prospettive in cui si potrebbero profilare nuove chiusure e misure restrittive.

Dalle parole di Agostino Miozzo si evince come, almeno al momento, il controllo dei focolai e il tracciamento dei casi si stia contraddistinguendo per la sua efficacia.

Tuttavia a delineare quelle che potranno essere le situazioni future saranno gli andamenti di parametri precisi che serviranno a dare contezza dell'esatto status delle cose. I valori che faranno la differenza nelle valutazioni saranno essenzialmente quelli relativi alle ospedalizzazioni e al numero di pazienti trasportati in terapia intensiva.

"Quando supereremo la soglia di sicurezza, bisogna intervenire. Sono numeri, non c'è discussione". Il funzionario della Protezione Civile ha comunque escluso che si possa profilare un lockdown generalizzato come quello visto qualche mese fa e che ha messo in difficoltà l'intera economica del Paese. L'eventualità peggiore immaginata è che si possano immaginare lockdown contingentati a paesi o quartieri. Finirebbe così per essere individuata una strategia che potrebbe essere identificata come quelle delle "zone rosse molto localizzate".