Walter Ricciardi torna a parlare della situazione coronavirus. Lo fa in un'intervista a La Stampa andando ad analizzare la situazione, provando anche ad anticipare i possibili scenari futuri. Un argomento delicato se si considera che da tempo si inizia ad ipotizzare l'arrivo di una seconda ondata nella stagione invernale. Il consigliere del Ministro della Salute ha spiegato come molto del futuro del'Italia dipenderà dalla bontà dei comportamenti dei cittadini, sottolineando invece la gravità di quanto sta accadendo in Francia.
Coronavirus, seconda ondata da fronteggiare
Non è un mistero che l'incubo sia un nuovo lockdown. Si trattterebe di uno scenario nefasto sotto il profilo economico. Stando alle parole di Walter Ricciardi si evince che "la Francia avrà bisogno del lockdown totale, noi no se ci comportiamo bene, ma Lazio e Campania sono a rischio". Lo stesso consigliere del Ministro Speranza spiega come il numero di contagiati che emerge sia, in qualsiasi caso, solo un quinto di quello reale. Tuttavia, sottolinea come la reale criticità dipenda strettamente dagli indici di saturazione dei posti e, qualche segnale negativo, sta arrivando proprio dal paese transalpino. "In Francia - rivela - le terapie intensive di Nizza e Marsiglia cominciano a spostare pazienti a Parigi e qeusto con i contagi crescenti non può che portare al lockdown".
Covid: il picco arriverà tra qualche settimana
Ricciardi auspica che uno scenario del genere in cui prevale la necessità di chiudere tutto possa essere scongiurato per l'Italia. "Se saremo bravi - spiega - non ne avremo bisogno, anche se in alcune zone si sta perdendo il controllo come in Lazio o in Campania". Poi è il momento di volgere lo sguardo a ciò che potrebbe accadere tra quindici giorni.
La previsione di Ricciardi non è totalmente positiva. "Si aspetta - ha rivelato - un peggioramento della situazione, spero non intenso, con più pressione sugli ospedali anche per l'arrivo di raffreddori e influenze". Sul possibile picco Ricciardi manifesta prudenza: "Potrebbe essere a dicembre o a gennaio-febbraio". Le fasi indicate, come lo stesso consigliere del Ministro Speranza ha messo in evidenza, rappresentano quelle che tradizionalmente corrispondono ai picchi relativi all'influenza stagionale.
Una criticità aggiuntiva se si considera che i sintomi sono simili e in quel periodo le due curve potrebbero sovrapporsi. Rispettare le regole resta però il miglior modo per scongiurare i peggiori orizzonti possibili.