Vittorio Feltri torna a parlare di Lega. L'approfondimento sul Carroccio trova spazio nel suo consueto editoriale. In particolare il fondatore del quotidiano si è espresso su quello che è l'atteggiamento nei confronti del partito capeggiato da Matteo Salvini. Il giornalista descrive la situazione Politica attuale lasciando intendere che, ad oggi, lo schieramento subisca la lotta dei partiti e, a suo dire, anche quella di forze che, almeno in teoria, sarebbero esterne al dibattito politico.

Editoriale di Vittorio Feltri parte da inchieste sulla Lega

I riferimenti alla magistratura nel corso dell'articolo di Vittorio Feltri sono abbastanza chiari. Vengono citate, ad esempio, le questioni giudiziarie che riguardano Matteo Salvini in merito alla sua condotta da Ministro e ai divieti di sbarco comminati alle varie navi Ong. Scelte che lo stanno sottoponendo a inchieste giudiziarie e ai processi che ne sono seguiti. Vicende finite nella sfera giudiziaria assieme a quelle dei famosi 49 milioni. "Nessuno - evidenzia Feltri - è in grado di trovarli, ammesso che ci siano, tuttavia la magistratura non si placa". A queste situazioni se ne aggiungono altre: quella relativa ai commercialisti del Carroccio, quella dei presunti finanziamenti provenienti dalla Russia e quella relativa al governatore Fontana sulle forniture del materiale sanitario.

Una serie di fatti che coinvolgono il mondo togato e che suscitano pensieri quantomeno sospettosi da parte di Feltri.

Lega per Feltri 'colpevole' di essere la prima forza politica

La lettura di Vittorio Faltri è che, oggi, a suo avviso ci si trovi di fronte a circostanze che definisce "fenomeni inquietanti". Circostanze che, almeno nelle sue idee, non rappresenterebbero un fatto nuovo.

A suo avviso si tratta di questioni che ricordano da vicino quelle che hanno visto più volte coinvolto Silvio Berlusconi. Il Cavaliere, secondo Feltri, non avrebbe avuto pace dal momento in cui ha avuto la sua prima affermazione elettorale. Il giornalista, perciò, sottolinea come evoluzione dei fatti di questo tipo acuirebbero il sospetto che nella lotta politica entrerebbe in gioco anche ciò che definisce la "partecipazione attiva dei magistrati che sotto la toga indossano la maglia rossa".

Feltri, inoltre, punta ancora il dito contro la sinistra. Quest'ultima, a detta di Feltri, sarebbe solita avvalersi delle inchieste per "eliminare gli avversari". "Ecco perché - chiosa Feltri - la caccia al leghista puzza di imbroglio".

Parole a cui aggiunge l'idea secondo cui ci sarebbe un'intenzione di "sputtanare" il partito che, al momento, resta il primo del Paese secondo i sondaggi.