Vittorio Feltri, con un editoriale su Libero e a urne ancora aperte, si è lanciato ad una previsione sul referendum. Nel suo editoriale ha dato praticamente per certa la voglia del popolo italiano di dare una sforbiciata al numero dei parlamentari. Parlando dell'affluenza alle urne inoltre Feltri scriveva di "generale disinteresse per codesto plebiscito".

Referendum: previsione di Feltri è su vittoria Si

Il taglio dei parlamentari è una delle battaglie principali del Movimento 5 Stelle. Il referendum del 20 e 21 settembre ha concretizzato la voglia pentastellata di sottoporre alla popolazione la scelta relativa al restringimento del numero dei rappresentanti nelle Camere.

"La casta - scrive Feltri - a forza di essere dileggiata dai grilli e non solamente da loro, si è resa antipatica alla gente".

Per il fondatore di Libero Mattarella deve sciogliere Camere e saluta Conte

La vittoria del Si è, per il Movimento 5 Stelle, una sorta di obiettivo da raggiungere. Tuttavia, secondo Vittorio Feltri aprirebbe orizzonti che non sarebbe favorevoli ad un governo di maggioranza dove il maggior azionista, almeno in Parlamento, è proprio il partito pentastellato. La vittoria schiacciante del Sì sarebbe, invece per Feltri motivo di "elezioni nazionali immediate finalizzate a rendere compatibili le camere con il nuovo dettato dalla Carta".

Feltri prima ancora dell'uscita di qualsiasi exit poll, ha lanciato la sua previsione di una schiacciante maggioranza del Sì rispetto al No.

Feltri aggiunge che nel caso in cui i risultati dessero ragione ai suoi pronostici "sarebbe indispensabile una legge elettorale conforme ai cambiamenti imposti dal referendum, ma è altrettanto vero che la approvazione di regole adeguate non richiede tempi biblici".

"Mattarella - Scrive Feltri - sarebbe obbligato a sciogliere subito le Camere e ad avviare le procedure volte a fornire due alla patria che corrispondano alla subentrata realtà costituzionale".

Un ragionamento che nelle idee del fondatore di Libero nasce da quanto avvenne nel 1993 quando Oscar Luigi Scalfaro fu chiamato ad un provvedimento in questo tipo in base agli esiti rel referendum Segni. "Dunque - chiosa - la metà dei grillini ora in Parlamento volgerà all'ovile entro l'inverno. E addio Conte".