Elezioni regionali e referendum sono ormai andati in archivio e Ipsos di Nando Pagnoncelli ha tracciato per il Corriere della Sera di sabato 26 settembre un quadro della situazione post voto su base nazionale.

Secondo l'istituto di Pagnoncelli, dalle intenzioni di voto degli intervistati emerge che sarebbe sempre in testa la Lega. In particolare, secondo quanto emerge dai sondaggi, se ci fossero elezioni a breve, il centrodestra sarebbe maggioranza nei due rami del parlamento con qualsiasi legge elettorale.

Sondaggio Ipsos-Pagnoncelli: Lega primo partito al 24%, seguono Pd e Movimento 5 stelle

Secondo le intenzioni di voto la Lega sarebbe il primo partito su base nazionale con il 24%. A seguire ci sarebbe il Partito democratico al 19,3%. L'altra forza principale di governo il Movimento 5 stelle sarebbe quotata da Ipsos al 18,6%. Quarto posto stabile per Fratelli d'Italia con il partito di Giorgia Meloni che sarebbe quotato al 16,7% dei consensi. A seguire ci sarebbe Forza Italia al 6,8%, molto lontana dai primi quattro partiti ma con un largo vantaggio sugli inseguitori. Al limite di un possibile sbarramento al 3% si troverebbero Matteo Renzi e Carlo Calenda: infatti Italia Viva sarebbe quotata al 3,1% mentre per Azione ci sarebbe il 3% dei consensi.

Pagnoncelli non si è limitato a fotografare i sondaggi elettorali, ma ha avviato anche delle ipotesi di quale parlamento potrebbe uscire se si andasse al voto sulla base di questi numeri attribuiti alle varie forze politiche. L'analisi delle tendenze di voto è stata fatta sulle indagini Ipsos compiute da maggio ai giorni scorsi e per effettuare la simulazione si sono dovuti attuare alcuni accorgimenti.

Siccome con la riduzione del numero di parlamentari approvata col referendum si eleggeranno meno deputati e meno senatori sono stati accorpati dei collegi limitrofi per ricostruire quelli che presumibilmente saranno i collegi futuri.

Le simulazioni elettorali Ispos vedono sempre il centrodestra in testa in ogni scenario di legge elettorale

Ipsos di Nando Pagnoncelli ha effettuato due simulazioni. Una con una tripartizione classica: centrodestra, centrosinistra e Movimento 5 Stelle. Un'altra con sole due coalizioni: una di centrodestra e una che comprende le attuali forze che sostengono il governo di Giuseppe Conte. La ripartizione dei collegi è anche stata fatta tenendo conto una suddivisione delle candidature basata sul peso nazionale di ogni partito e sulla forza in quel particolare collegio elettorale. I voti della parte proporzionale sono stati assegnati sulle intenzioni di voto più recenti.

Fatte tutte queste doverose precisazioni, Pagnoncelli spiega che, con tutti i margini di approssimazione del caso, il centrodestra sarebbe maggioranza in ogni situazione elettorale.

Nel caso in cui Pd e M5S andassero ognuno per conto suo, alla Camera il centrodestra avrebbe 227 seggi, 114 il centrosinistra e 55 il Movimento 5 stelle. Al Senato sarebbero 112 i membri di centrodestra, 57 quelli del centrosinistra e 27 del Movimento fondato da Beppe Grillo. Nella seconda ipotesi - quindi con Movimento 5 stelle e Partito democratico assieme - i numeri sarebbero i seguenti: il centrodestra sarebbe in vantaggio 218 a 161 alla Camera e 112 a 80 al Senato.

Inoltre è stata studiata anche una situazione con un'ipotesi di cambiamento della legge elettorale senza maggioritario. Con il Germanicum su base proporzionale, diventerebbero decisivi gli sbarramenti. Con la soglia al 5% Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia potrebbero conquistare 219 seggi alla Camera e 112 a Palazzo Madama.

L'alleanza tra Partito democratico, Italia Viva e Movimento 5 stelle invece otterrebbe 179 seggi alla Camera e 86 al Senato. Se la soglia venisse invece fissata al 3% sarebbe meno netta la maggioranza di centrodestra: Salvini-Meloni-Berlusconi avrebbero 206 seggi alla Camera contro 179 degli avversari e 108 al Senato contro 90.

Pagnoncelli chiude la propria analisi evidenziando che Forza Italia, avendo posizioni differenti rispetto Fratelli d'Italia e Lega su certi temi, potrebbe essere l'ago della bilancia.